COSENZA – Lasciare la Calabria per studiare e lavorare al Nord o all’estero è in molte famiglie un invito che i padri e le madri rivolgono ai figli sin da piccoli. Lo hanno già fatto gli amici, gli zii, i cugini. Che senso ha restare dove non c’è niente? Alla scelta di emigrare, che ha il sapore di una consuetudine che non si può interrompere e che appartiene ai principi dell’educazione meridionale, è dedicato lo spettacolo teatrale “Dietro il Sud”, scritto e interpretato dall’attrice Emanuela Bianchi, prodotto dall’associazione culturale Confine Incerto e in scena nel mese di dicembre in cinque località di quattro province calabresi.
Dopo la prima uscita ieri, in piazza Pisani a Badolato , in provincia di Catanzaro, si prosegue domani, martedì 12 alle 17.30 al Teatro Apollo di Crotone e giovedì 14 alle 19.30 in Piazza Misasi a Camigliatello Silano, nel cosentino. E ancora un doppio appuntamento nel reggino mercoledì 27: alle 12 a Camini (Sala Polifunzionale) e alle 19.30 al Convento dei minimi di Roccella Jonica.
Le repliche dello spettacolo rientrano nel progetto “Un giorno all’improvviso #Festival”, che fino al 31 dicembre propone 30 appuntamenti teatrali gratuiti in 15 luoghi diversi delle cinque province calabresi. L’iniziativa è realizzata da Fondazione Armonie d’Arte in collaborazione con L’AltroTeatro e Nastro di Moebius.
“Dietro il Sud”
E’ una biografia emotiva incentrata sui racconti di una donna che rievoca le esperienze di chi è costretto a lasciare la propria casa per cercare di realizzarsi altrove. Partenze, distacchi, funerali, feste, innamoramenti vengono narrati da chi è già partito e mai più tornato e da chi, al contrario, ha deciso di restare, dando voce a un altro sguardo sull’emigrazione. “Perché i migranti – spiega Emanuela Bianchi – sono tutti coloro che si trovano a vivere una condizione di estraneità: dove non hai diritto, dove non ti è concesso di entrare, dove il potere è un’estorsione, siamo sempre migranti ed espropriati del diritto di scegliere”.
