COSENZA – “La cultura non può essere privilegio di pochi, ma diritto condiviso da tutti”. Ogni estate, la Calabria si riempie di eventi culturali finanziati con fondi pubblici, tra palchi illuminati e nomi altisonanti. Ma dietro questa facciata scintillante, c’è un mondo silenzioso e spesso ignorato: quello delle piccole associazioni culturali, molte delle quali APS regolarmente iscritte al RUNTS, che faticano a trovare spazio e risorse.
Alla nostra redazione è arrivata una lettera indirizzata al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel quale si fa presente che il problema è strutturale. “L’accesso ai contributi regionali appare di fatto precluso a chi non dispone di fondi propri o di contatti influenti. Così, progetti meritevoli vengono esclusi o respinti con motivazioni poco chiare, mentre iniziative più costose e meno radicate nel territorio ricevono comunque finanziamenti.
“Questo meccanismo – secondo le associazioni scriventi – soffoca il merito, penalizza la creatività autentica e genera un diffuso senso di impotenza tra chi continua a credere nella cultura come veicolo di inclusione sociale, crescita comunitaria e partecipazione attiva”.
Da qui la richiesta rivolta al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto: adottare criteri di distribuzione più equi e trasparenti, destinando una quota specifica dei fondi alle realtà minori, con bandi accessibili anche a chi non ha capitali né appoggi politici. “Perché la vera Calabria culturale non vive solo nei grandi festival o nei circuiti istituzionali, ma nei piccoli borghi, nei centri sociali, nelle biblioteche di quartiere, ovunque ci siano cittadini che si impegnano a far germogliare idee, arte, partecipazione”.

