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Cosenza, Pilastri della “Conoscenza” e “Solidarietà”: svelati i due nuovi murales di via Padre Giglio

Murales Cosenza Padre Giglio

COSENZA –  Sono stati svelati alla città altri due murales del progetto “Sei facce della stessa medaglia”, proposto all’Amministrazione comunale dall’imprenditore Federico Morabito, titolare dell’azienda “Hobby color”, che lo ha ideato, ed immediatamente sposato dal Sindaco Franz Caruso, con l’obiettivo di riqualificare l’area di via Padre Giglio, nella zona sottostante la sopraelevata, proprio con la realizzazione di alcune opere artistiche, attraverso le quali dare un segnale tangibile di interventi finalizzati al recupero e al ripristino del decoro urbano in un’area della città fortemente degradata. I due nuovi murales, raffigurati e affrescati da Paolo Viscardi,  sono quello della Conoscenza, dedicato al filosofo cosentino Bernardino Telesio e quello della Solidarietà dove sono raffigurati tra gli altri Padre Fedele e l’Associazione della Terra di Piero.

Il Pilastro della Conoscenza “Bernardino Telesio”

C’è la Dea Atena, raffigurata con alcuni elementi iconografici comuni associati a lei. Elmo e scudo: Atena è spesso raffigurata con un elmo, simbolo della sua protezione militare e della sua saggezza strategica. Porta anche uno scudo, che rappresenta la difesa e la protezione.  Coruja: L’animale sacro ad Atena è la civetta o coruja (in greco antico “γλαύξ” o “glauks”), un uccello notturno associato alla saggezza e alla conoscenza. L’ulivo: Atena è spesso rappresentata con un ulivo, che simboleggia la pace e la saggezza. Vestiti e armatura: Atena è solita indossare un peplo, un abito lungo, insieme a una corazza o una tunica da battaglia, evidenziando il suo ruolo sia come dea guerriera che come patrona della saggezza. Postura e atteggiamento: Atena è solitamente raffigurata in modo maestoso, con un’espressione serena e sicura di sé. La sua postura riflette la sua dignità e autorità.

Bernardino Telesio viene raffigurato in giovane età, con l’intento di evocare una sensazione di freschezza, vitalità e un potenziale intellettuale in fieri. Questa rappresentazione simboleggia l’inizio di un percorso, un viaggio di esplorazione e di sviluppo del pensiero e delle idee. L’immagine della sua giovinezza riflette l’embrione della sua avventura filosofica e l’evoluzione che ha attraversato nel corso della sua vita. Essa sottolinea la vivacità del suo pensiero e l’entusiasmo con cui si dedicò alla ricerca di risposte a interrogativi esistenziali e a concetti di profonda complessità. Tale ritratto incarna la vitalità intrinseca della ricerca

filosofica e l’ininterrotta evoluzione delle sue idee nel corso della sua esistenza. Immerso in un paesaggio metafisico, Telesio si fonde con l’infinito, simboleggiando così l’intreccio profondo tra il suo pensiero filosofico e l’ampia dimensione dell’essere umano. Questa rappresentazione suggerisce il suo impegno verso una ricerca spirituale e profonda della verità e del significato della vita, al di là dei limiti della realtà fisica e tangibile, alla ricerca di una comprensione più ampia e profonda dell’universo e della coscienza umana. Viene anche esaltato il trattato più rilevante e rinomato del filosofo Bernardino Telesio, che delinea i principi fondamentali della natura e delle forze dinamiche in gioco, come il concetto di caldo e freddo. Quest’opera segna un netto distacco dalla prospettiva filosofica di Aristotele, tanto da costituire una pietra miliare nel processo speculativo che innesca l’avvio del pensiero moderno.

Il Pilastro della Solidarietà: da Padre Fedele alla Terra di Piero

Nel pilastro della Solidarietà il murales raffigura delle mani intrecciate che rappresenta l’idea di unità, solidarietà, collaborazione e forza nel numero. Questa rappresentazione simbolica trasmette il concetto di solidità e stabilità che deriva dall’unione e dalla cooperazione tra più individui o gruppi. L’immagine di Padre Fedele veicola un profondo messaggio di amore incondizionato, compassione e

altruismo, simboleggiando l’importanza fondamentale della famiglia e dell’accoglienza. Sottolinea la necessità cruciale di garantire un ambiente amorevole e protettivo per quei bambini che, purtroppo, hanno subito privazioni di cura. Incarna l’idea di concedere una seconda opportunità, offrendo un nuovo inizio e un futuro promettente a coloro che ne hanno bisogno. Si configura come un gesto di generosità e di

sacrificio personale, messo in atto per il benessere e il futuro di un bambino. Allo stesso tempo, questa immagine trasmette un messaggio di speranza e fiducia nell’umanità, mettendo in luce l’importanza di agire con compassione e di tendere la mano agli altri, in particolare a coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità e bisogno. C’è il Papa che stringe la mano al prete come atto di vicinanza, solidarietà e comunione tra il capo spirituale della Chiesa cattolica e uno dei suoi sacerdoti, sottolineando così l’importanza fondamentale della compassione, della condivisione e dell’unità all’interno della comunità religiosa.

L’immagine della Terra di Piero rappresenta un uomo che dà la mano a un bambino in carrozzella simboleggia l’empatia, la compassione e la solidarietà. Questa rappresentazione mette in evidenza l’importanza di estendere la mano e offrire sostegno a coloro che possono trovarsi in situazioni di difficoltà o di bisogno. Sottolinea l’importanza di una società inclusiva e di un impegno collettivo per garantire che tutti abbiano accesso alle stesse opportunità e al supporto necessario per condurre una vita soddisfacente e dignitosa, l’importanza di superare le barriere fisiche e sociali per favorire l’inclusione e il benessere di tutti i membri della comunità. Inoltre, questa rappresentazione può trasmettere un messaggio di speranza e di fiducia nel potere dell’empatia e della gentilezza umana. Rappresenta la capacità umana di fare la differenza nella vita degli altri attraverso gesti di gentilezza e di sostegno, contribuendo a costruire legami umani significativi e a promuovere un senso di comunità e solidarietà.

Un lavoro lungo 3 mesi

Presenti all’inaugurazione il Sindaco Franz Caruso, l’imprenditore Federico Morabito, che si è fatto carico dei costi di realizzazione offrendo i manufatti alla città in modo assolutamente gratuito, e l’artista Paolo Viscardi che li ha materialmente portati a compimento dopo un lavoro durato circa tre mesi. “Siamo particolarmente grati e riconoscenti a Federico Morabito – ha detto il Sindaco Franz Caruso – per il suo nobile gesto di filantropìa e di mecenatismo che consente all’Amministrazione comunale di portare avanti un progetto di riqualificazione che abbiamo sempre avuto in mente, sin dal nostro insediamento. Siamo perfettamente consapevoli che l’area di via Padre Giglio è tra le più esposte al degrado ed all’abbandono.

La meritoria iniziativa di Federico Morabito, impreziosita dall’arte pittorica di Paolo Viscardi, ci ha consentito di predisporre una prima serie di interventi che certamente non saranno senza seguito e che preluderanno, non appena ne avremo la possibilità, ad azioni più incisive di bonifica dell’intera area che dovrà essere resa più vivibile ed attrattiva. Le opere del progetto potranno esercitare, in tal senso, un richiamo sia per i cosentini che vorranno osservare da vicino le opere, sia per i turisti che visiteranno la nostra città”. Il progetto proseguirà con la realizzazione di altri murales che affrescheranno almeno altri 12 piloni della sopraelevata e che, prima di “ricevere” le nuove opere, saranno ripristinati con interventi volti a rafforzare la malta strutturale ammaloratasi nel corso degli anni. Per questa opera di ripristino hanno collaborato con l’imprenditore Morabito alcune aziende (colorifici) che hanno fornito il materiale, mentre un’altra azienda ha fornito, invece, i ponteggi per poter consentire all’artista Paolo Viscardi di lavorare a 6 metri di altezza.

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