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Concorso dirigenti Provincia di Cosenza, Ciacco «va immediatamente sospeso»

COSENZA – “Io non voglio imbastire campagne scandalistiche, né tanto meno voglio sollevare fumosi polveroni. Piuttosto intendo affrontare la questione con la serietà che merita”. Giuseppe Ciacco, capogruppo PD alla Provincia di Cosenza interviene sul bando: “la CGIL ha già, per suo conto, licenziato un documento, con il quale, evidenziando possibili profili di illegittimità amministrativa, ha chiesto la revoca del bando. E il sindacato ha fatto bene a proporre una lettura tecnico-giuridica, sulla quale, eventualmente, si pronunceranno i competenti organi giurisdizionali. Io, invece, il ragionamento ritengo opportuno trasferirlo su un piano prettamente politico”.

“L’indizione del concorso, decretata dall’Amministrazione provinciale di Cosenza, per l’assunzione di 4 dirigenti a tempo indeterminato e pieno, evidentemente, è scelta programmatoria del decisore politico, che, in subjecta materia, agisce discrezionalmente: il bando in questione si inserisce, perfettamente, dentro questo schema. Ebbene, pregnanti motivi di opportunità avrebbero consigliato – e continuano a consigliere – di non procedere all’indizione del concorso. Proprio il requisito della discrezionalità certifica l’assoluta e attuale sconvenienza della procedura concorsuale”.

Perché il concorso non è stato bandito 6 mesi fa? Perché il concorso non è stato procrastinato di 6 mesi? Oggi siamo in piena campagna elettorale, verosimilmente con un impegno, addirittura, diretto della figura apicale dell’Amministrazione provinciale. Questo dato non è e non può essere neutro. Le vocali del galateo politico dicono che queste cose, in campagna elettorale, non si fanno! E non si fanno “per la contraddizion che nol consente”. Non si possono e non si devono ingenerare inquietanti sospetti. Le istituzioni, soprattutto in campagna elettorale, non possono apparire faziosamente partigiane; la sobrietà istituzionale è un valore che non può, giammai, essere sporcato”.

“Guai a trasfigurare la discrezionalità in arbitrio! Il concorso non può apparire come una leva elettorale. E, allora, sulla scorta di queste semplici osservazioni, chiedo, pubblicamente, alla Presidente Succurro un incontro urgente, finalizzato a disporre, quanto meno, la sospensione della procedura concorsuale. Preminenti ragioni di etica politica impongono di doversi muovere in questa direzione. Mi auguro – e voglio fermamente crederlo – che, rivalutando l’intera questione, anche la Presidente Succurro si persuada che, nelle condizioni date, la scelta migliore sia quella di interrompere l’iter del concorso”.

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