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“Come sono stati spesi 25 milioni?”, Calabria Film Commission su Striscia. La replica: “risorse trasparenti”

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LAMEZIA TERME (CZ) – Negli ultimi cinque anni la Calabria Film Commission ha utilizzato circa 25 milioni di euro, ma restano forti dubbi su come siano stati impiegati. A sollevare il caso è un’inchiesta di Striscia la Notizia, andato in onda ieri sera su canale 5, firmata dall’inviato Michele Macrì, che punta il dito contro la scarsa trasparenza dell’ente regionale.

Documenti inaccessibili e confronto sfavorevole con altre regioni

Uno degli aspetti più critici riguarda la pubblicazione degli atti: sul portale ufficiale della fondazione, delibere e determine sono presenti solo in formato statico, rendendo impossibile per i cittadini consultare o scaricare facilmente i documenti. Una situazione ben diversa da quella di regioni come la Campania, dove invece ogni atto amministrativo è disponibile online in modo trasparente e accessibile.

Tavernise: “Serve chiarezza nella gestione dei fondi pubblici”

Ad amplificare la denuncia è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, che sottolinea l’importanza di rendere pubblici e fruibili i dati relativi all’utilizzo di risorse economiche, soprattutto quando si tratta di denaro pubblico. “Non è accettabile – afferma – che in Calabria non si possa sapere con precisione come vengono spesi i fondi della Film Commission”.

Il presidente Grande: “25 milioni? Un ottimo risultato”

Messo di fronte alle critiche, il presidente della Film Commission, Anton Giulio Grande, ha difeso l’operato dell’ente, dichiarando che i fondi investiti hanno portato risultati significativi. Tuttavia, il nodo centrale resta l’assenza di trasparenza e l’impossibilità, per i cittadini, di accedere in modo semplice e diretto ai contenuti degli atti deliberativi.

Il caso dell’opera da 560mila euro: ironia e interrogativi

Durante l’intervista, Macrì ha chiesto conto anche di un’acquisizione artistica particolarmente costosa – “un’opera d’arte unica” del valore di 560mila euro – sollevando il dubbio, con tono ironico, che possa trattarsi addirittura di una riproduzione dei celebri Bronzi di Riace. Visibilmente sorpreso dalla domanda, Grande ha risposto: “Non mi viene in mente”, promettendo di approfondire la vicenda con il direttore della fondazione.

La replica dell’ente: “Tutto in regola”

Calabria Film Commission: “Striscia” sbaglia, risorse impiegate legittimamente e trasparenza garantita “Quanto raccontato questa sera in un servizio della trasmissione ‘Striscia la notizia’ è sbagliato e fuorviante. Calabria Film Commission non ha ovviamente acquistato alcuna opera d’arte del valore di 560mila euro. Quelle risorse (stanziate attraverso regolare procedura Mepa, consultabile nella banca dati ANAC) sono, invece, state impiegate per costruire le scenografie permanenti – su di una porzione del territorio di Lamezia Terme, adiacente al terreno dove sono iniziati i lavori di costruzione degli “Studios” – e per supportare la produzione della serie televisiva “Sandokan”, di prossima trasmissione sulle reti Rai. La serie, composta di n. 8 episodi della durata di circa 60 (sessanta) minuti ciascuno è prodotta da LuxeVide Spa in collaborazione con Rai, coprodotta con Mediaset España e distribuita a livello internazionale da Fremantle.

Per quanto riguarda i dubbi sollevati sulla trasparenza della Calabria Film Commission, si specifica che la pagina del sito web della Fondazione “amministrazione Trasparente” rispetta pienamente quanto previsto dal Decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013, che elenca analiticamente le tipologie delle informazioni e dei documenti che devono essere accessibili agli utenti, compresi i contributi concessi e i rispettivi beneficiari e l’elenco dei collaboratori con relativi emolumenti. Tutto ciò è stato oggetto di verifica dagli organi di vigilanza preposti che hanno certificato il pieno rispetto della normativa vigente“. È quanto si legge in una nota di Calabria Film Commission.

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