COSENZA – Quattro interventi, trentuno milioni di euro, zero cantieri avviati. È questo, in estrema sintesi, il paradosso che riguarda i progetti del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) affidati all’Amministrazione provinciale di Cosenza. Un elenco di opere tutt’altro che “fantasma” spiega il capogruppo del Pd alla Provincia di Cosenza Giuseppe Ciacco. “Si tratta del restauro del Conservatorio musicale ‘Stanislao Giacomantonio’ (5 milioni di euro), del Convitto nazionale “B. Telesio” (15 milioni di euro), della chiesa di S. Teresa d’Avila con l’annesso ex convento dei Padri Carmelitani Scalzi (3,5 milioni), e della ristrutturazione del Liceo statale “Lucrezia della Valle” (7,5 milioni). Nonostante la consistenza economica e il valore strategico degli interventi, la Provincia – guidata dal centrodestra – non ha ancora messo in moto nemmeno una macchina operativa. Risultato: fondi fermi, edifici invecchiano e opportunità che rischiano di sfumare”.
A Piazza XV Marzo tutto fermo, a Piazza dei Bruzi lavori a pieno ritmo
A Piazza dei Bruzi, sede dell’amministrazione comunale, il CIS Cosenza-Centro Storico corre spedito verso il traguardo. Grazie all’impegno del sindaco Franz Caruso, al lavoro del consigliere delegato Francesco Alimena e alla competenza degli uffici tecnici, il Comune ha già speso quasi tutti i 40 milioni di euro a lui assegnati, rispettando le tempistiche e riuscendo, in alcuni casi, ad ampliare l’impatto degli interventi.
Emblematico il caso del COI – Cosenza Open Incubator, un progetto dell’UNICAL da 1 milione di euro che rischiava di naufragare per l’indisponibilità del Convitto Nazionale (mai restaurato dalla Provincia). Il Comune di Cosenza è intervenuto in extremis, offrendo in sostituzione il Complesso di via San Tommaso, garantendo così la realizzazione dell’intervento e salvando il finanziamento.
L’Istituto delle Canossiane a rischio abbandono
In questo scenario di contrasti amministrativi, si apre anche il caso dell’Istituto delle Canossiane, nel cuore del centro storico. L’edificio, che negli ultimi anni ha ospitato parte degli studenti del Liceo Classico “Telesio”, oggi è in disuso e inizia a mostrare i segni del tempo e dell’abbandono. Un destino ingiusto per una struttura che ha rappresentato un presidio educativo e culturale importante per il rione Massa. La proprietà è della Provincia, ma un futuro migliore potrebbe passare attraverso una collaborazione istituzionale con il Comune, che si è già dimostrato capace di valorizzare immobili storici come il Complesso di San Domenico, oggi sede di attività didattiche dell’UNICAL e restaurato proprio con fondi CIS.
L’interrogazione
Le informazioni che giungono da Piazza XV Marzo sono vaghe, confuse, prive di concretezza. Per questo motivo, Ciacco ha presentato un’interrogazione specifica sullo stato degli interventi CIS in capo all’Amministrazione provinciale. Troppo importante il patrimonio coinvolto, troppo rilevanti le risorse in gioco per tollerare ulteriori rinvii. Da un lato un Comune che progetta, realizza, collabora; dall’altro una Provincia che rallenta, rinvia, blocca. Il CIS, nato per rigenerare e rilanciare il centro storico di Cosenza, si trova oggi di fronte a un bivio. Se la visione operativa del Comune continuerà ad avere spazio, il futuro potrà essere all’altezza delle aspettative. Ma se prevarrà l’immobilismo di chi ha già lasciato marcire trentuno milioni di euro, il rischio è che anche i simboli più preziosi della città, come l’Istituto delle Canossiane, vengano dimenticati.
