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Casa d’appuntamento a Montalto: dissequestrato l’incasso della prostituta e restituito al presunto favoreggiatore

COSENZA – Dopo l’opposizione del legale Mario Alberelli al Tribunale del Riesame di Cosenza, è stato annullato il sequestro eseguito dalla Polizia e la relativa convalida. I fatti sono riferiti al maxi blitz della Polizia di Stato in 27 province tra cui Cosenza, per il contrasto al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione. Blitz eseguito il 4 luglio scorso con il dispiegamento di oltre 400 uomini coordinati dallo S.C.O., il Servizio Operativo Centrale della Polizia di Stato. Nel mirino degli uomini della Squadra Mobile della Questura di Cosenza è finita una casa di appuntamenti a Montalto Uffugo in provincia di Cosenza.

L’agente infiltrato e il sequestro

Secondo quanto emerso il 28 giugno scorso, un agente infiltrato si era finto cliente e dopo aver telefonato al numero presente su un annuncio online, nel quale si offrivano prestazioni sessuali a pagamento, da parte di una provocante ragazza cinese e aver preso accordi telefonici con la ragazza, ha raggiunto l’appartamento.

Ad aprirgli la porta, però, è stato un uomo, Y.B., 34enne di nazionalità cinese, che ha cercato di condurlo nel soggiorno dell’appartamento poiché la persona che doveva incontrare era già impegnata con un altro cliente. L’agente era tuttavia riuscito a lasciare aperta la porta dell’appartamento e nell’immediato gli altri colleghi della Polizia avevano fatto irruzione nella casa d’appuntamenti cogliendo la prostituta cinese con un giovane cliente, rivelatosi poi minorenne.

Immediatamente è stata recuperata la sim del numero di cellulare dell’inserzione che, a sorpresa, è risultata intestata non alla donna bensì all’uomo che aveva aperto la porta di casa, al poliziotto della Squadra Mobile. Alla luce di queste circostanze è scattato il sequestro probatorio, d’iniziativa della Polizia, dell’incasso dell’attività di prostituzione perché ritenuto provento dell’attività favorita dal 34enne.

Il verbale di sequestro è stato convalidato il 2 luglio scorso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza. Sembrava tutto chiaramente accertato, ma l’avv. Mario Alberelli, difensore di Y.B., ha proposto riesame avverso la convalida del sequestro decretata dalla Procura.

Per l’avvocato negli atti mancavano indizi certi a carico di Y.B. del favoreggiamento della prostituzione della donna cinese, come faceva rilevare nell’istanza di Riesame, nei motivi aggiunti e nel corso dell’udienza. Infatti ad essere punibile è solo il favoreggiamento della prostituzione e non il favoreggiamento della prostituta intesa come persona. Per procedere validamente a sequestro, secondo il difensore, gli inquirenti devono raccogliere indizi o elementi di reato inequivocabili a carico dell’indiziato, non basta la sua semplice presenza in casa.

Sulla richiesta di Riesame si è pronunciato il Tribunale del Riesame di Cosenza. Per il Collegio la motivazione del sequestro deve fondarsi non solo sulla semplice esistenza del denaro inteso come profitto di reato, ma su una specifica motivazione che valga a dar conto, appunto, che la prova del reato si desume dagli atti d’indagine. Di conseguenza è stato annullato il sequestro emesso a carico di Y.B. ed è stata disposta la restituzione del denaro sequestrato come richiesto dal legale.

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