ROMAA – Una parte delle ceneri di un defunto potranno essere deposte in “un luogo sacro” anche comune, come accade per gli ossari e “può contribuire a ridurre il rischio di sottrarre i defunti alla preghiera e al ricordo dei parenti e della comunità cristiana. In tal modo, inoltre, si evita la possibilità di dimenticanze e mancanze di rispetto che possono avvenire soprattutto una volta passata la prima generazione dei parenti“.
È quanto afferma il Dicastero per la Dottrina della Fede in un documento controfirmato dal Papa che risponde a due quesiti dell’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi a proposito dei fedeli defunti sottoposti a cremazione. Questi posti dalla constatazione dell’aumento del ricorso alla cremazione dei defunti e dettato spesso anche da motivazioni economiche ma anche dal crescente desiderio dei parenti di disperdere le ceneri del proprio caro in luoghi per lui significativi. La nota spiega che “l’importante è che si indichi per ciascuno “i dati anagrafici per non disperdere la memoria”. Inoltre, “posto che venga escluso ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista” l’autorità ecclesiastica “può prendere in considerazione e valutare la richiesta da parte di una famiglia di conservare debitamente una minima parte delle ceneri di un loro congiunto in un luogo significativo per la storia del defunto“.

