ROMA – Ribaltone a Montecitorio. Terminato in giunta delle elezioni il lavoro di revisione delle schede bianche e nulle nel collegio uninominale di Cosenza alla Camera che aveva visto Anna Laura Orrico (M5s) prevalere di circa 500 voti sul candidato di centrodestra Andrea Gentile (FI). Con 66.178 voti la candidata pentastellata aveva staccato per un soffio l’avversario del centrodestra (nel collegio uninominale Cosenza-Tirreno) che aveva ottenuto invece 65.705 voti. Gentile aveva preannunciato e poi presentato ricorso tramite il suo legale. La giunta delle elezioni della Camera aveva concesso il riconteggio dei voti nel collegio uninominale.
L’esito ha dato ragione al candidato del centrodestra: Gentile ha recuperato oltre 700 voti e, quindi, terminati i passaggi formali, nelle prossime settimane, la maggioranza aumenterà la sua presenza nell’emiciclo di Montecitorio a scapito dei 5 stelle. A perdere il seggio non sarà pero Orrico che era stata eletta anche nel proporzionale ma la deputata Elisa Scutellà che aveva preso il posto della Orrico nel proporzionale.
Dunque a seguito del processo durato mesi, e iniziato con il ricorso di Gentile, esce la deputata Scutellà del Movimento 5 Stelle, ed entra proprio Andrea Gentile di Forza Italia che si era visto superare alle politiche del 2022 da Anna Laura Orrico del Movimento 5 Stelle per circa 500 voti. È l’effetto del cosiddetto meccanismo del ‘flipper’, dalle conseguenze spesso difficili da prevedere.
Gentile però, dovrà ancora aspettare prima che la sua elezione venga ufficializzata. La relazione sull’esito del riconteggio dovrà essere votata dall’assemblea plenaria della Giunta e poi dall’Aula di Montecitorio. E, con la pausa estiva alle porte, le procedure potrebbero concludersi solo a settembre.
Agostino Santillo, vice capogruppo M5S alla Camera, parla di un “gravissimo colpo alla democrazia“. “La maggioranza – scrive sui social – vuole sovvertire il voto popolare, con un emendamento ad hoc che cambia le regole del gioco sulle schede nulle, regalando il seggio a Gentile di Fi, a danno della nostra Elisa Scutellà”. Il riferimento è alle norme interpretative già approvate dalla Giunta lo scorso anno, che abrogano il principio per il quale le schede in cui l’elettore ha segnato i contrassegni di due partiti di una coalizione sono sempre nulle. La proposta di modifica suscitò l’ira del Movimento 5 Stelle, che protestò fino ad occupare la Giunta delle elezioni. Atto per cui i deputati pentastellati furono sospesi con sanzioni dai 10 ai 15 giorni. A distanza di un anno, l’ira dei pentastellati non cambia. Per fonti di maggioranza, però, si tratta di “una polemica strumentale”.

