COSENZA – L’Autostazione di Cosenza è da anni al centro di polemiche e denunce. Rappresenta l’emblema di una gestione inefficace e di un progressivo abbandono da parte delle istituzioni, nonostante fiumi di lettere e prese di posizione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: struttura fatiscente, scarsa manutenzione, sporcizia ma soprattutto un’insicurezza dilagante. Dovrebbe essere un nodo nevralgico per i collegamenti provinciali, regionali ed interregionali, ma è attanagliato da una vera e propria escalation di degrado. E negli ultimi mesi la situazione è drasticamente peggiorata tra risse, bivacchi, microcriminalità e la presenza costante di persone in evidente stato di alterazione fisica e psichica.
E i viaggiatori sono impauriti: anche aspettare un semplice bus che li riporta a casa in pieno giorno, può diventare un problema, con il pericolo costante che qualcuno ti possa dare fastidio o ti possa succedere qualcosa. E non si contano più nemmeno gli interventi quasi giornalieri delle forze dell’ordine.
Urla e lancio di bottiglie di vetro
Ieri pomeriggio si è registrato solo l’ultimo dei tanti episodi che ci vengono costantemente segnalati da cittadini e viaggiatori. Un giovane, in evidente stato di alterazione psicofisica, ha iniziato ad inveire ed urlare lanciando diverse bottiglie di vetro che si sono frantumate proprio vicino ad alcune persone (anche con bambini) che attendevano sulla corsia l’arrivo di un bus. Tra loro una studentessa che, impaurita per quanto stava accadendo, ha trovato riparo all’interno di un esercizio commerciale. Sono state immediatamente avvertire le forze dell’ordine con due pattuglie dei carabinieri intervenute sul posto.
Autostazione di Cosenza «è diventata terra di nessuno»
Ma come evidenzia chi quella zona la vive quotidianamente anche per lavoro «spesso vengono fermati, identificati e portati via, ma il giorno dopo se non addirittura nella stessa giornata – raccontano – sono nuovamente qui a creare problemi. Negli ultimi mesi, la situazione è davvero peggiorata. L’Autostazione di Cosenza è diventata terra di nessuno con presenze moleste che rendono difficile, se non pericoloso, anche il semplice atto di attendere un autobus. Serve un presidio fisso delle forze dell’ordine».
