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Autonomia differenziata, maggioranza in Consiglio regionale vota il documento: 17 favorevoli

Consiglio Regionale Calabria

REGGIO CALABRIA – Il documento sull’autonomia differenziata, proposto dal centrodestra, è stato approvato oggi in Consiglio regionale con la seguente votazione: dei 27 votanti e presenti, 17 si sono espressi a favore (consiglieri di maggioranza presenti) e 10 contrari (opposizione). Prima della votazione, ci sono stati diversi interventi tra i quali, quello del presidente Roberto Occhiuto che ha definito quelli di molti “interventi che dimostrano una contrarietà ideologica al tema dell’Autonomia differenziata, senza aver approfondito il testo e quale è stata l’evoluzione nel corso di questi mesi“.

“Un tema – ha aggiunto – che sarà da campagna elettorale, che farà perdere voto al centrodestra e farà guadagnare qualche voto al centrosinistra. Ho apprezzato molti interventi, soprattutto di chi ha posto, anche dalla minoranza, questioni di merito”.

Occhiuto ha definito “fuori luogo” alcune preoccupazioni espresse nel dibattito. “Ho sempre detto le stesse cose. Di non avere un pregiudizio di sorta nell’affidare più funzioni alle Regioni, che potrebbero rappresentare un’opportunità” ha aggiunto, ricordando che la mera rivendicazione del Mezzogiorno, negli anni precedenti, non ha portato risultati apprezzabili e ha aumentato solamente la sperequazione.

“Sono molto orgoglioso del fatto – ha proseguito – che in questi due anni quello che si è fatto è molto di più di quello che è stato fatto in precedenza, ma resta comunque molto poco rispetto a quello di cui ha bisogno la Calabria. Bisogna quindi essere capaci di avere un approccio che non è quello di Masaniello ma di chi discute le cose nel merito per tentare di renderle migliori”.

“Il mio ruolo – ha ancora detto Occhiuto – non è quello di puntare a qualche applauso in più, ma lavorare per migliorare un testo nel quale non si prevedevano le intese con le Regioni, se non dopo la definizione dei Lep. Una modifica che ho chiesto io” ha evidenziato il presidente della giunta che ha definito ipocrita l’atteggiamento di molti sulla riforma, “specialmente quelli che hanno dimenticato i profili di attuazione dell’art. 116 della Costituzione approvata dal centrosinistra. Pochi ricordano che ci sono regioni di centrosinistra nel Nord e nel Sud che hanno chiesto di fare intese ai sensi dell’articolo 116”. “Per quanto mi riguarda – ha concluso Occhiuto – non mi sono comportato da ipocrita. La mia posizione l’ho tenuta sempre in maniera opposta a quelle che erano le opportunità. Non ho pregiudizi sull’Autonomia differenziata a livello locale, ma ho sempre manifestato ai media le mie perplessità”.

Pd: “La minoranza ha fatto di tutto per fermare il Ddl sull’autonomia”

“La maggioranza sostiene il progetto della Lega, la minoranza ha fatto di tutto per fermare il Ddl”. E’ il giudizio espresso dai consiglieri del gruppo del Pd alla Regione Calabria al termine del dibattito sull’autonomia differenziata in Consiglio regionale. Dibattito concluso con un documento votato dalla sola maggioranza di centrodestra.

“La seduta del Consiglio regionale di oggi – affermano gli esponenti dem – è servita a fare chiarezza sulle posizioni dei partiti in ordine al Ddl di Calderoli e della Lega sull’autonomia differenziata. Il centrodestra, obbedendo al suo governatore, ha votato un documento miope in pieno sostegno al percorso già avviato in Parlamento per l’approvazione della ‘secessione dei ricchi’, così come è stata definita dai Vescovi della Calabria. Le opposizioni hanno provato, invano, a chiedere una presa di posizione chiara e contraria alla riforma, ma il loro documento unitario è stato bocciato. Un documento che invitava a esprimere biasimo per le parole espresse dal ministro Calderoli nei confronti dei meridionali, a dare impulso a un’iniziativa legislativa volta a un regionalismo solidale e a diffidare il governo nazionale dall’approvare l’autonomia differenziata”.

Non abbiamo mai visto così in difficoltà il presidente Occhiuto – affermano i consiglieri dem – che si è limitato a dire ‘non sono un Masaniello’ per difendere la sua posizione di ambiguità totale su una riforma che cancella il futuro della Calabria. Dietro al solito slogan ‘no money no party’ Occhiuto, con la sponda della sua maggioranza, ha provato a tenersi in bilico con la speranza che la riforma non venga mai applicata proprio per l’impossibilità di finanziare i Lep. Si tratta evidentemente di irresponsabilità pura. La Calabria non può permettersi di correre un rischio simile soltanto per interessi elettorali e per l’accordo raggiunto a Roma per tenere insieme la riforma del premierato, dell’autonomia e della giustizia, così come ha evidenziato Ernesto Alecci nel corso del suo intervento”.

“Il Consiglio regionale – concludono i dem – ha perso un’occasione importante sacrificando la possibilità di difendere i diritti fondamentali dei calabresi, dalla sanità all’istruzione, soltanto per regalare uno spot elettorale a Salvini. E Occhiuto ha dimostrato in pieno il suo atteggiamento pilatesco convinto che i calabresi abbiano l’anello al naso e non capiscano quanto stia succedendo, così come aveva preannunciato nel corso del suo intervento il vicepresidente Iacucci”.

Irto (Pd): “Centrodestra diviso, continueremo a contestare e contrastare il ddl Calderoli”

«L’autonomia differenziata comincia a dividere la maggioranza di centrodestra nel Consiglio regionale della Calabria». Così il senatore Nicola Irto, segretario del Pd calabrese, che sottolinea: «Finalmente, grazie al lavoro di informazione e opposizione che stiamo conducendo nelle istituzioni e nelle piazze, così come all’incessante battaglia politica del gruppo consiliare del Pd, il centrodestra in Consiglio regionale inizia vacillare sul sostegno al ddl Calderoli, che appare come puro baratto tra le forze del governo nazionale, a discapito dell’unità del Paese e dell’eguaglianza dei cittadini».

«Noi continueremo a contestare e contrastare l’autonomia differenziata. Vedremo – conclude il senatore Irto – se il centrodestra avrà il coraggio, a Roma come a Reggio Calabria, di ignorare i richiami della coscienza, che stanno emergendo con estrema chiarezza».

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