COSENZA – «Continua l’aumento dei casi di Morbillo in Europa e in Italia. Anche nell’Asp di Cosenza si stanno riscontrando casi, che interessano prevalentemente i giovani tra i 15 ed i 40 anni, casi che sono anche i più gravi perché si accompagnano spesso a complicanze». È quanto ha reso noto con una nota su Facebook Martino Rizzo, direttore sanitario dell’Asp di Cosenza che spiega «è una malattia provocata da un virus, uno dei più contagiosi, che si trasmette per via aerea, o attraverso il contatto con secrezioni infette. Il contagio può avvenire anche prima della manifestazione dei sintomi, fino a 3-4 giorni dopo l’esantema».
«L’ arrossamento compare prima al volto, poi si estende al corpo. Nel 2024 ci sono stati in Italia più di 1000 casi, nel 2023 meno di 50. L’anno 2025 – evidenzia – non è cominciato bene… Dal 2017 la vaccinazione dei bambini è obbligatoria e ciò li protegge e li rende meno “attenzionati. Chi ha avuto il morbillo non lo può riprendere ed i vaccinati che hanno acquisito immunità, non lo possono riprendere. Le complicanze più gravi riguardano i giovani adulti e comprendono la polmonite e l’encefalite (una irritazione dell’encefalo molto grave). Chi ha avuto contatti con un soggetto che poi ha sviluppato morbillo dovrebbe evitare contatti per 3-4 giorni, almeno con persone fragili. Dopo, o compariranno i sintomi, o non sarà stato contagiato. Per informazioni più dettagliate ci si può rivolgere al proprio medico o ai Servizi Vaccinali dell’Asp».
Morbillo cos’è e come si trasmette
Il morbillo è una malattia infettiva esantematica acuta causata da un virus a RNA del genere Morbillivirus (famiglia dei Paramyxoviridae), di cui esiste un unico sierotipo. Il morbillo è diffuso in tutto il mondo, e l’uomo è l’unico ospite naturale. Prima dell’introduzione del vaccino contro il morbillo negli anni 60, e dei programmi estesi di vaccinazione, si verificavano epidemie all’incirca ogni due o tre anni che, a livello globale, causavano un numero stimato di 2,6 milioni di morti ogni anno. Grazie alla vaccinazione, si è verificata una significativa riduzione dell’incidenza del morbillo nel mondo. Tuttavia, la malattia rimane un’importante causa di morbilità e mortalità: si stima che nel 2022 siano morte di morbillo 136.200 persone, per lo più bambini di età inferiore ai cinque anni. La maggior parte dei decessi avviene in Paesi sottosviluppati.
Trasmissione e sintomi
Il morbillo è altamente contagioso, con un numero di riproduzione di base tra 12 e 18. Il 90% delle persone suscettibili esposte a una persona infetta contrae la malattia. Nei Paesi a clima temperato, il picco d’incidenza avviene verso la fine dell’inverno e a primavera. Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee e le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce. Il virus rimane infettivo nell’aria e sulle superfici infette fino a due ore. La contagiosità si protrae da quattro giorni prima a quattro giorni dopo la comparsa dell’eruzione cutanea.
I primi sintomi si presentano dopo un periodo di incubazione che varia da sette a 18 giorni (in media 10-12 giorni) e sono simili a quelli di un raffreddore (tosse, rinite, congiuntivite), con malessere e febbre che diventa sempre più alta (fino a 39 °C-40,5 °C). Dopo un periodo che varia da due a quattro giorni appare l’eruzione cutanea caratteristica, inizialmente sul volto e sul collo e poi, nell’arco di due o tre giorni, su tutto il resto del corpo. L’esantema dura da tre a sette giorni e poi scompare seguendo l’ordine di insorgenza, talvolta terminando con una leggera desquamazione che può passare inosservata. La febbre solitamente persiste per due o tre giorni dopo la comparsa dell’esantema e la tosse può persistere fino a 10 giorni.

