ROMA – Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto “salva-casa” voluto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. L’obiettivo è “liberare” gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi. Il decreto interviene solo nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità. In particolare:
- su quelle formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile
- sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione
- sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della cd. “doppia conformità”
Il decreto inoltre semplifica le procedure vigenti: è introdotto il regime di silenzio-assenso, principio particolarmente rilevante e che va nella direzione della massima semplificazione. Significa che se l’Amministrazione non risponde nei tempi previsti l’istanza del cittadino è accettata. Infine si introduce la possibilità di installare tende e strutture di protezione dal sole e da eventi atmosferici, in regime di edilizia libera. La norma mira anche a decongestionare gli uffici tecnici comunali sepolti da migliaia di pratiche. Il provvedimento prevede sanzioni che sono proporzionali all’aumento di valore dell’immobile e potranno essere utilizzate, tra l’altro, nella misura di 1/3, per progetti di recupero e rigenerazione urbana. Nel testo, come già annunciato lo scorso 17 maggio, non c’è la cosiddetta norma Salva-Milano per alcune ristrutturazioni edilizie del capoluogo lombardo su cui si è acceso l’interesse della Procura. L’idea di Salvini, già condivisa con il sindaco Giuseppe Sala, è di intervenire in fase di conversione del testo.
Decreto Salva-casa: Salvini “lo avevamo promesso”
“Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto: approvato in Consiglio dei ministri il decreto salva-casa”, così il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, sui social dopo il Cdm. “Tra le misure, l’inserimento nel criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, l’ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, la semplificazione dell’accertamento di conformità eliminando la doppia conformità (che d’ora in poi verrà richiesta solo nei casi più gravi) e la fine del paradosso del silenzio rigetto, con l’introduzione del silenzio assenso”.
“Vale a dire che se l’Amministrazione non risponde, entro i termini prestabiliti, l’istanza si considera accettata. Viene semplificato inoltre li cambio di destinazione d’uso di singole unità immobiliari, nel rispetto delle normative di settore e di eventuali specifiche condizioni comunali”, scrive il ministro, sottolineando: “Un decreto di buonsenso che regolarizza piccole difformità, liberando finalmente gli uffici comunali da milioni di pratiche edilizie e restituendo il pieno utilizzo degli immobili ai legittimi proprietari”.
“Molto soddisfatto dell’intervento, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale entrerà nelle case di milioni di italiani in maniera risolutiva. E’ una rivoluzione liberale, passiamo dal silenzio rigetto al silenzio assenso”, ha poi spiegato Salvini. “E’ una bellissima giornata non solo per i proprietari ma per tutto il settore edilizio,” ha sottolineato il ministro.
