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Angelo Brutto (FdI): “Policlinico a Rende non è uno scippo ma opportunità. Facciamo fronte comune per una sanità moderna ed efficiente”

Angelo-Brutto

RENDE (CS) – “Serve un fronte comune per costruire la sanità del futuro, non una guerra di campanile tra Cosenza e Rende”. È il messaggio lanciato da Angelo Brutto, presidente provinciale di Fratelli d’Italia Cosenza, che ha partecipato al consiglio comunale aperto dedicato al tema del nuovo ospedale HUB.
Brutto, accogliendo l’invito del sindaco, ha spiegato le ragioni della scelta regionale che individua Arcavacata di Rende come sede del nuovo presidio ospedaliero. “Mi sembrava doveroso portare il mio punto personale e quello di Fratelli d’Italia – ha dichiarato –. Capisco le posizioni di chi si era opposto al primo progetto che prevedeva la costruzione dell’HUB tra le colline del Mariano Santo e ne aveva poi proposto lo spostamento a Vaglio Lise. Ma oggi la realtà è un’altra: l’Azienda ospedaliera universitaria sarà costituita, stiamo lavorando per ottenere i pareri necessari e il Policlinico e l’HUB non sono la stessa cosa. Non è escluso che il primo possa essere anche un HUB”.

“Un ospedale moderno e accanto all’Unical: una grande occasione per la Calabria”

Il rappresentante di Fratelli d’Italia ha voluto chiarire la visione del governo regionale: “Parliamo di un ospedale moderno da 750 posti letto, accanto all’Università della Calabria, che finalmente ospiterà la facoltà di Medicina: un progetto niziato grazie all’intuizione di Jole Santelli, messo a terra da Roberto Occhiuto e dalla squadra di Governo. È stato firmato uno schema di accordo che prevede un Policlinico universitario e HUB di riferimento per tutta la Calabria”.

Brutto ha poi spiegato che il progetto punta a razionalizzare il sistema sanitario regionale: “Vogliamo arrivare a un’unica azienda ospedaliera e a strutture specializzate per competenze. Oggi le aziende provinciali sono costrette a gestire sia presidi ospedalieri sia la rete territoriale. La nostra idea è chiara: l’ospedale faccia l’ospedale e il territorio faccia il territorio”.

Nel suo intervento, Brutto ha voluto anche sottolineare l’importanza strategica dell’investimento regionale:
“Mi sarei aspettato entusiasmo. La Regione Calabria finanzia un ospedale moderno ed efficiente, in grado di offrire cure adeguate ai calabresi. Nel 2024, 50 mila cittadini sono stati costretti a curarsi fuori regione, spesso a centinaia di chilometri da casa. È un’emorragia che va fermata. Non stiamo parlando di pochi chilometri – da Vaglio Lise all’Annunziata ci sono 3 km, da Vaglio Lise all’Unical 7 km – ma di un progetto che può ridurre la mobilità sanitaria passiva e riportare fiducia nel sistema pubblico”.

“Potenziare il territorio e il presidio di Rogliano”

Brutto ha poi proposto una soluzione concreta alle preoccupazioni per l’area sud di Cosenza: “Se si teme che lo spostamento penalizzi il Savuto, potenziamo il presidio di Rogliano, così da garantire risposte sanitarie a chi vive in quell’area. È una questione di organizzazione e di buon senso, non di campanile”.
Ha inoltre richiamato l’attenzione sull’attuale pressione sull’ospedale dell’Annunziata: “Ogni anno ci sono 65 mila accessi al Pronto Soccorso, molti dei quali impropri. Una Cittadella della Salute può gestire questi casi, alleggerendo l’Annunziata e migliorando l’efficienza. L’ospedale oggi eroga 880 mila prestazioni ambulatoriali, di cui il 40% di laboratorio: una parte può e deve essere erogata dal territorio”.

“Serve una sanità che curi bene, non un ospedale sotto casa”

“Il nuovo Policlinico – ha aggiunto Brutto – offrirà servizi di alta complessità, oggi disponibili solo fuori regione. La battaglia comune non deve essere per avere l’ospedale sotto casa, ma per avere un presidio moderno, sicuro, dove si possa fare ricerca e garantire cure di qualità. Facciamo fronte comune, analizziamo i bisogni reali dei cittadini e definiamo insieme i servizi che servono davvero”. Il presidente provinciale di FdI ha infine lanciato un appello all’unità:
“Costruiamo insieme la sanità del futuro dei cosentini. L’area di Arcavacata è più vicina allo svincolo dell’A2 rispetto a Vaglio Lise. Usiamo i dati, non la propaganda. I cittadini meritano risposte, non divisioni. Basta polemiche, pensiamo a garantire cure, ricerca e lavoro ai nostri giovani medici”.

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