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Acri: la prima città d’Italia a dichiarare la crisi dell’emergenza climatica, paladina dell’ambiente

ACRI (CS) – Acri paladina dell’ambiente. È la linea che ormai da tempo persegue il sindaco Pino Capalbo, rieletto in carica nel 2022. Uomo e ambiente al centro delle politiche in agenda urbana. Un Comune plastic free con un attestato da ‘riciclone’ e circa il 70% di raccolta differenziata nonché prima città ad aver deliberato in Consiglio una delibera per l’emissione dei gas CO2.

In pochi sanno invece che il comune montano della provincia di Cosenza, nel 2019, fu il primo in Italia a dichiarare la crisi dell’emergenza climatica. E da allora la tutela dell’ambiente, nonostante le difficoltà della pandemia, è un obiettivo che il sindaco Pino Capalbo non ha mai abbandonato volendo rendere Acri un museo a cielo aperto, attraverso diverse installazioni artistiche sparse sul territorio.

Si inizia con una prima opera, il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoretto, riprodotto nella Sila greca. Ideato e promosso dal direttore del SilunaFest, Giacinto Le Pera, il progetto artistico si concretizza in una grande installazione di verde: 70 metri di lunghezza e 35 di larghezza per 58 nuove piante di Pino Laricio, tipiche della Sila, disposte come il simbolo del Terzo Paradiso di Pistoletto. La concezione artistica rientra nel superamento del primo paradiso (l’uomo come strettamente legato alla natura) e del secondo paradiso (legato all’innovazione, si concentra sull’uomo che divora la natura). Il terzo paradiso vuole trovare un equilibrio tra le due dimensioni. Un progetto-installazione presentato nel 2005 alla 51ª Biennale di Venezia che negli anni ha subito una continua evoluzione, divenendo il simbolo-icona del cambiamento, inteso come trasformazione e rinascita.

Seguono una serie di installazioni legate all’ambiente quali:
-l’opera di Cracking Art, un collettivo di artisti fama internazionale, con 30 rondini di plastica rigenerata posizionate sulla facciata principale del Municipio e 2 lupi collocati nell’atrio di Palazzo Sanseverino Falcone;
-l’opera di land art Terzo Paradiso ricreata (col simbolo del nostro territorio, il pino laricio) nella Sila greca.
“Antimatter_Stone, questo il nome della nuova opera, è strettamente legata al Terzo Paradiso del maestro Pistoletto e va a rafforzare il messaggio che questa Amministrazione ha messo in atto relativamente alle questioni climatiche”, precisa Capalbo.
Riciclo, ambiente, emergenza climatica ad Acri si intrecciano in un fil rouje che prende vita in un Museo permanente all’aperto. Un progetto su Viale Pertini, la via principale, non ancora completo e a cui mancano una serie di opere. Mezzi busti e raffigurazioni di personaggi illustri, diverse realizzate con materiali di riciclo, valorizzano il discorso più ampio dell’economia circolare. Un po’ come il MAB a Cosenza “ma con la differenza che le nostre opere sono legate all’arte contemporanea e all’ambiente”, precisa il sindaco Capalbo.
Non mancano le polemiche in città dove l’ultima installazione ha registrato il malumore di diversi cittadini. Si tratta della scultura del giovane artista Sebastiano Pelli, che in occasione di ART CITY Bologna a febbraio scorso ha ricevuto il Premio Sustainability Art, rivolto agli artisti under 40 impegnati sul tema delle emergenze ambientali. Un progetto del Gal Sila su “la riqualificazione di aree e siti di fruizione pubblica espressione della storia, della cultura, del paesaggio e delle tradizioni rurali”.
L’arte ha questo scopo, deve far discutere e inoltre è soggettiva. Erano anni che non si discuteva di arte in questa città. Siamo soddisfatti, indipendentemente dai giudizi. Dietro ogni opera c’è il lavoro di un’artista e c’è un’opera che ha un’anima. L’opera ha un significato ben preciso ed è contro il consumismo e a difesa dell’ambiente. Può essere utilizzata, inoltre, anche come raccoglitore di plastica. “Economia circolare, fonti di energia alternative, il mondo è cambiato”, ci dice il sindaco, premuroso di stare al passo con le linee dettate dall’Europa sull’impatto ambientale. Un primo cittadino, Pino Capalbo, che, nel suo piccolo, cerca di stare dietro un cambiamento climatico che corre, molto spesso, tropp velocemente, per affrontare una battaglia quotidiana contro l’insostenibilità.
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