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Rom accampati in condizioni disumane a via Popilia… nel silenzio generale

Via popilia

Un “problema” già segnalato non solo attraverso i mezzi di informazione ma anche con svariate telefonate ai Vigili Urbani, Polizia Provinciale… puntualmente senza alcun intervento!

 

COSENZA – A scrivere ancora una volta, è un residente di via Poplia che segnala la presenza a pochi passi dal centro, nelle immediate vicinanze della sede dell’ASP e della Polizia Stradale di un insediamento rom abusivo, affacciato sulla strada principale. “Come si può facilmente verificare dalle chiamate al 113, è più volte intervenuta la Polizia di Stato a causa delle numerose liti che avvengono nell’insediamento, ma non è stato preso alcun provvedimento”.

Il cittadino che ci ha scritto segnala le condizioni di vita di queste persone: “I migranti vivono in uno stato di abbandono totale, privo delle più basilari norme igienico-sanitarie e, gli odori sgradevoli giungono sino alle nostre abitazioni. Si sono adagiati in un capannone non ad uso abitativo ed abusivamente. Sono a segnalare che non esistono bagni, pertanto defecano ed urinano a cielo aperto”.

“Considerato che vi sono circa 15 persone (tra adulti e bambini) – riporta la lettera – lascio immaginare lo spettacolo che giorno dopo giorno siamo costretti a vedere, nonché gli insani odori che giungono. Altresì, hanno un allaccio abusivo all’energia elettrica che potrebbe causare incendi o quant’altro, mettendo a repentaglio la loro vita e quella degli altri. Vengono accesi dei fuochi bruciando qualsiasi tipo di materiale, provocando intensi fumi e tossine sicuramente insalubri per gli esseri umani e l’ambiente”.

Il cittadino, al fine di evitare tragedie, così come accaduto ad esempio in via XXIV maggio tempo fa, chiede di provvedere prima possibile e trovare una soluzione per queste persone che, sicuramente, non possono vivere in queste condizioni: “Allo stesso tempo noi che abitiamo nelle immediate vicinanze, abbiamo il diritto di vivere in una città pulita e priva di insidie, perché la libertà delle persone finisce dove inizia quella degli altri”.

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