COSENZA – Sembra la storia di un film all’insegna della migliore tradizione del giallo: purtroppo nessun positivo epilogo per un sessantunenne cosentino che si e’ risvegliato in ospedale senza sapere come c’e’ arrivato.
Infatti, l’ultima cosa che ricorda il protagonista di questa brutta vicenda e’ di aver sorseggiato del vino offertogli ad un bar da due donne romene.
Sembra che l’uomo sia stato narcotizzato dalle donne e derubato di una collanina d’oro che portava al collo. La vicenda e’ stata presentata dal figlio della vittima in una informativa trasmessa al procuratore capo Dario Granieri in cui narra l’accaduto risalente al 15 maggio scorso.
Le due donne coinvolte sono sorelle e tutto comincio’ quel giorno perche’ una di loro doveva prendere il treno. Loredana, il nome dell’altra donna che aveva rapporti amicali con la vittima, gli telefona per chiedere un passaggio alla stazione di Vaglio Lise.
L’uomo si mostra disponibile e si dirigono tutti e tre alla stazione. Partita la sorella, Loredana, per “sdebitarsi” e ringraziarlo per la gentilezza mostrata, gli propone di fermarsi al bar per offrirgli da bere e, ancor prima di lasciare la stazione cittadina, ecco che arriva una terza donna, romena anche lei, che la donna presenta all’amico come sua zia e che si unisce alla coppia. I tre si dirigono verso la Sila e, giunti all’altezza di Camigliatello, si fermano per bere un bicchiere di vino. Questa e’ l’ultima cosa che ricorda il malcapitato cosentino al suo risveglio in ospedale. I medici hanno rilevato nel sangue dell’uomo enormi quantitativi di sedativo. La logica vuole che le due donne romene abbiano allungato il vino dell’uomo con dei sonniferi derubandolo della catenina d’oro ma sara’ la magistratura a fare luce sull’accaduto.
