Gabriele Petrone: “La proposta di affidare al critico d’arte l’assessorato alla Cultura trasuda di provincialismo subalterno ed anche un tantino straccione”.
COSENZA – “Se è Sgarbi la soluzione che il centrodestra cosentino e Mario Occhiuto intendono offrire per recuperare l’identità culturale di Cosenza siamo davvero alla frutta”. Parole e musica del Pd cosentino che con Gabriele Petrone, uno dei suoi esponenti di punta, prova a dimenticare per un attimo le difficoltà di natura organizzativa che sta affrontando il partito in vista delle prossime elezioni amministrative, e critica duramente l’avvento (con tanto di promesse elettorali) del noto critico d’arte in città.
“La proposta di affidare a Vittorio Sgarbi l’assessorato alla Cultura – dichiara Petrone – trasuda di provincialismo subalterno ed anche un tantino straccione. Evidentemente Mario Occhiuto ritiene che i cosentini abbiamo l’anello al naso e si lascino abbindolare da annunci ad effetto o che non conoscano la storia politica ed amministrativa di Vittorio Sgarbi che da anni percorre in lungo e in largo lo Stivale come candidato ed amministratore di comuni i cui cittadini, da San Severino Marche a Salemi (dove l’amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni mafiose) sono ancora traumatizzati per i disastri da lui prodotti. È da almeno un ventennio poi – continua Petrone – che ascoltiamo le chiacchiere e le esternazioni di Vittorio Sgarbi sul Centro storico di Cosenza”.
“Il rilancio e la valorizzazione della vocazione culturale di Cosenza, il recupero e l’implementazione di politiche di sviluppo del suo Centro storico sono, invece, questioni assai più serie ed importanti per poter essere affidate ad un ormai attempato frequentatore di talk show”.
Per Petrone e per il Pd, “Cosenza ha bisogno di sprovincializzarsi” è per farlo c’è bisogno di Lucio Presta che, sottolinea con orgoglio, “esprime appieno una ‘cosentinità’ vera e impegnata, non parolaia e di pura immagine quale è stata e continua ad essere la proposta politico-amministrativa di Mario Occhiuto con o senza Vittorio Sgarbi”.
“È arrivato il momento – spiega l’esponente del Partito democratico – di ritrovare quella dimensione profondamente progressiva e illuminata che, partendo da una “cosentinità” orgogliosamente rivendicata e autenticamente vissuta, sia in grado di proiettarsi in una dimensione più ampia, nazionale ed europea. È venuto il momento di utilizzare i nostri “gioielli di famiglia”, personalità come Lucio Presta che già da anni operano in silenzio ma concretamente per il rilancio della cultura a Cosenza, come dimostra, tra le altre cose, il suo impegno per il salvataggio del Teatro dell’Acquario che è potuto rimanere una risorsa a disposizione di questa città”.
