Site icon quicosenza

Referendum 17 Aprile: artigiani propongono posti di lavoro contro le trivelle

referendum_aprile_trivelle

I cento miliardi risparmiati dalle importazioni di petrolio potrebbero essere investiti nel settore delle energie rinnovabili creando occupazione.
 

COSENZA – Anche Confartigianato si schiera contro le trivellazioni in mare. In vista del prossimo referendum che si terrà il 17 Aprile il comitato Confartigianato No Trivelle nell’esprimere la propria contrarierà ai progetti delle multinazionali petrolifere di ricerca di idrocarburi nel mar Ionio lanciano alcune proposte. “Il nostro comitato – si legge in una nota – crede fermamente che l’area marina, le coste, il promontorio di Capocolonna non possono essere considerati come un’entità separata dallo sviluppo territoriale, culturale, sociale, economico. Forse il fatto di considerare questa aree da monitorare, proteggere e sviluppare come facenti parte di un unico sistema economico potrebbe essere la carta vincente per il futuro del nostro territorio. Le azioni del comitato dunque non vanno ad esaurirsi con il voto al referendum, ma si concentrano su monitoraggio e tutela attraverso un partenariato di piu’ soggetti competenti quali le Università, geologi, biologi marini per quantificare i danni creati dalla subsistenza e quant’altro. Le trivellazioni non solo rappresentano un continuo deturpare le nostre coste di inestimabile e unico valore turistico, paesaggistico, ma non creano occupazione.

 

Stando alle stime dell’Unione Europea del 2016, si prevedono 100 miliardi di euro di risparmio nelle importazioni di greggio, spalmati su 25 anni, e la creazione di 34mila posti di lavoro. Molto più rilevante sarebbe invece il vantaggio che il nostro territorio potrebbe ottenere indirizzando gli investimenti in campo energetico non sui settori tradizionali e sulle fonti fossili ma sull’efficienza e sullo sviluppo delle energie rinnovabili. Le nuove linee guide della Commissione Europea e i recenti accordi internazionali sui cambiamenti climatici a partire dal traguardo europeo 2020 si concentreranno su queste percentuali pari a: 20% di risparmio energetico, 20% di produzione energetica da fonti rinnovabili, 20% di riduzione emissioni di CO2 che consentirebbe infatti, secondo le stime della Commissione europea, un risparmio annuo fino a 8,5 miliardi di euro. Tenuto conto di tutto cio’, il comitato No Trivelle rileva una superficialità dimostrata in questi ultimi decenni nelle amministrazioni (locali, provinciali regionali) che non hanno saputo cogliere l’occasione, di istituire una tutela concreta del nostro territorio per tutte le ragione elencate sopra, per quanto ciò era possibile, e quindi si ritiene indispensabile ora iniziare, monitorare, tutelare e sviluppare il nostro territorio”.

 

Exit mobile version