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Papa Francesco: non viviamo di lamentele, tolgono la speranza

ROMA – È il messaggio che Papa Francesco ha rivolto durante la breve omelia pronunciata stamani durante la quotidiana messa

presieduta nella Casa Santa Marta. Bergoglio ha raccontato l’episodio dei discepoli di Emmaus. Il Vangelo di questo mercoledì mostra i due discepoli di Emmaus lasciare Gerusalemme dopo la morte del Maestro.
“Avevano paura” – ha detto il Papa a quanto riportato da ‘Radio vaticana’ – tutti i discepoli avevano paura. Ma lungo la strada parlavano sempre delle vicende appena vissute “e si lamentavano”. Anzi, non cessavano di lamentarsi – ha affermato il Papa – “e più si lamentavano, più erano chiusi in se stessi: non avevano orizzonte, solo un muro davanti”. Dopo tanta speranza, provavano il fallimento di tutto ciò in cui avevano creduto: “E cucinavano – per così dire – cucinavano la loro vita nel succo delle loro lamentele, e andavano avanti così, avanti, avanti, avanti con le lamentele. Io penso tante volte che noi – ha aggiunto il Papa – quando succedono cose difficili, anche quando ci visita la Croce, corriamo questo pericolo di chiuderci nelle lamentele.

E il Signore anche in questo momento è vicino a noi, ma non lo riconosciamo. E cammina con noi. Ma non lo riconosciamo”. E anche se Gesù ci parla – ha proseguito – e noi sentiamo cose belle, dentro di noi, in fondo continuiamo ad avere paura: sembra “più sicuro il lamento! E’ come una sicurezza: questa è la mia verità, il fallimento. Non c’è più speranza”. E’ bello – ha sottolineato il Papa – vedere la pazienza di Gesù con i due discepoli di Emmaus: “Prima li ascolta, poi spiega loro lentamente, lentamente … E poi, alla fine, si fa vedere. Come ha fatto con la Maddalena, al Sepolcro”. “Gesù fa così con noi. Anche nei momenti più oscuri: Lui sempre è con noi, cammina con noi. E alla fine ci fa vedere la sua presenza”.
Papa Francesco ha sottolineato un elemento: “Le lamentele sono cattive”: non soltanto quelle contro gli altri, ma anche quelle contro noi stessi, quando tutto ci appare amaro. “Sono cattive – ha affermato – perché ci tolgono la speranza. Non entriamo in questo gioco di vivere dei lamenti” – ha esortato il Papa – ma se qualcosa non va rifugiamoci nel Signore, confidiamoci con Lui: “Non mangiamo lamentele, perché queste tolgono la speranza, tolgono l’orizzonte e ci chiudono come con un muro. E da lì non si può uscire. Ma il Signore ha pazienza – ha aggiunto il Papa – e sa come farci uscire da questa situazione”. Come è successo ai discepoli di Emmaus che l’hanno riconosciuto quando ha spezzato il pane. “Abbiamo fiducia nel Signore – è l’invito del Papa – Lui sempre ci accompagna nel nostro cammino, anche nelle ore più oscure”: “Siamo sicuri che il Signore mai ci abbandona: sempre è con noi, anche nel momento difficile. E non cerchiamo rifugio nelle lamentele: ci fanno male. Ci fanno male al cuore”.
E durante l’udienza generale a San Pietro, Bergoglio ha elogiato il ruolo delle donne e dei giovani nella testimonianza della fede di Cristo: “Nei Vangeli le donne hanno un ruolo primario, fondamentale”, ha detto Francesco, tra gli applausi. Sottolineando che i primi a vedere Gesù risorto furono donne, Bergoglio ha sottolineato il loro ruolo nella testimonianza della fede ancora oggi: “Mamme e donne, avanti con questa testimonianza!”.

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