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A Saracena tutto pronto per la notte di San Leone

San Leone è il patrono di Saracena, celebrato con un rito tra sacro e profano che contribuisce allo sviluppo dell’identità culturale.

 

SARACENA (CS) – La festa del patrono è l’appuntamento più atteso ed importante dell’anno che si rinnova da secoli tra tradizione popolare, musica ed enogastronomia e che attira ogni anno numerosi visitatori da ogni parte della regione. La sera della vigilia, che cade proprio domani, si tiene una festosa fiaccolata per le strade cittadine che vede nella Chiesa di San Leone il punto di partenza e arrivo, il tutto accompagnato con canti e strumenti musicali tradizionali. Al termine della fiaccolata in tutti i rioni vengono accesi dei grandi falò, chiamati Fucarazzi, che durano fino al mattino seguente. Ai gruppi di giovani ed anziani che, muniti di organetti e chitarre, vanno di strada in strada cantando, vengono offerti prodotti locali come salumi, vino e il tipico Moscato di Saracena. Si tratta di una festa di antica origine in cui le credenze popolari si fondono con la tradizione religiosa cristiana.

 

Al potere distruttivo e purificatorio delle fiamme un tempo venivano attribuiti significati di speranza per buoni raccolti dei prodotti della terra, di rigenerazione e di rinascita, mentre il rito del fuoco continuava a rappresentare il momento del passaggio tra ciò che doveva aver fine, ovvero l’inverno, e ciò che doveva rinascere, ovviamente la primavera. Oltre a partecipare alla festa tradizionale e a vistare la Chiesa di San Leone, caratterizzata dal bel portale cinquecentesco, si possono prevedere soste alla Pinacoteca Comunale che ospita oltre 250 dipinti, disegni e sculture di artisti italiani e stranieri, e al Museo di Arte sacra, all’interno della Chiesa di Santa Maria del Gamio, che contiene dipinti, arredi in argento e rame dorato, busti e paramenti liturgici.

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