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Palmi, appello anti-crisi dei consiglieri di centrosinistra: «riduzione delle indennità»

PALMI – Un gesto di sensibilità istituzionale. A lanciarlo sono Salvo Boemi, Giuseppe Ranuccio, Francesco Surace e Pasquale Frisina, consiglieri comunali del centrosinistra di Palmi. «La situazione economico-finanziaria in cui versiamo – è sotto gli occhi di tutti.

La crisi, di origine internazionale,  ma che inevitabilmente continua ad avere  gravi ripercussioni anche sull’economia nazionale e locale , palesa oggi quelli che sono gli effetti  e le conseguenze di una politica economica e sociale senza limiti etici e senza alcuna prospettiva che per decenni è stata adottata dai nostri governanti ai più alti livelli istituzionali e non solo. In virtù di tali considerazioni, e alla luce della congiuntura economica in cui ci troviamo, abbiamo ritenuto opportuno proporre una sostanziale riduzione delle indennità di carica previste per i membri della giunta comunale, dei consiglieri d’amministrazione e dei revisori contabili della PPM. Sentiamo ogni giorno e da più parti invocare e/o imporre sacrifici, ovviamente, sempre nell’interesse della collettività.  Non ultime a Palmi, per non allargare troppo i confini, le parole di qualche componente-amministratore dell’attuale maggioranza che, soprattutto in riferimento alla delicata e precaria posizione dei lavoratori della PPM,  ha preannunciato che gli stessi, dovranno affrontare ulteriori sacrifici. A tal proposito, abbiamo chiesto l’istituzione di un apposito fondo di solidarietà a favore del personale della PPM, che potrebbe essere costituito con i “risparmi” che si ricaverebbero dalle riduzioni delle indennità.  I sacrifici prima di pretenderli e di imporli, vanno fatti!  Non crediamo sia giusto nè equo, da nessun punto di vista, chiedere un sacrificio a chi da quell’unica fonte di reddito trae sostentamento per vivere, senza prima preoccuparsi di ridurre i compensi di coloro che i  sacrifici li imponngono;  i compensi di coloro che la politica dovrebbero farla per spirito di servizio, e non per lavoro»

 

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