ARCAVACATA – Lsa lancia l’assalto alla casa. E’ un diritto. Casa Libera Tutti è una campagna
di contro-informazione e di lotta sul tema della situazione abitativa, promossa orizzontalmente da studenti e precari dell’Unical, senza leader nè rappresentanti.
Perché “Casa Libera Tutti”? “Il nome della campagna spiegano i rappresentanti del movimento, con sede nelle aule occuopate 40/41 del polifunzionale dell’Unical – rappresenta quello che per noi significa occuparsi della questione casa all’Unical e dintorni. Siamo convinti, infatti, che trovare un…a soluzione collettiva a questo tema possa essere di fatto una liberazione, anche se parziale, da molti meccanismi di controllo e di dominio che migliaia di precari, studenti e lavoratori vivono quotidianamente sulla propria pelle. Può essere liberatorio per chi è costretto a bruciare gran parte del suo tempo e delle sue energie mentali in qualcuno dei tanti call-center del nostro territorio, o in qualsiasi altro luogo di sfruttamento precario, per pagare un affitto. Può essere liberatorio per uno studente che non è in grado di pagare l’affitto, ed è costretto a seguire il ritmo incalzante dell’officina dei CFU per mantenere il diritto a un alloggio universitario. Può essere liberatorio – proseguono – per chi sente il bisogno di staccarsi dal nucleo familiare, sperimentando la propria indipendenza economica e culturale. In generale, può essere liberatoria la possibilità di attenuare la morsa della precarietà: nel suo aspetto economico, riducendo le spese necessarie al proprio sostentamento; nel suo aspetto esistenziale, stringendo legami e rapporti sociali più solidi, all’insegna della solidarietà e della cooperazione, e restituendo valore e importanza al pensiero, al sapere, alla creatività. Tra i primi obiettivi della campagna – continuano gli adderenti del movimento – c’è quello di aprire un dibattito sulla situazione abitativa, denunciando l’enorme speculazione sulla politica degli affitti attuata dai proprietari di case del territorio tra l’Unical e Cosenza, nonché dalla stessa istituzione universitaria che riduce i posti assegnati agli studenti e costruisce enormi complessi residenziali da affidare in larga parte a privati, aumentando ancora il costo della vita universitaria e le disparità sociali in materia di formazione. La strada che riteniamo più adatta a risolvere questi problemi – concludono quelli del movimento Lsa Assalto – è quella della riappropriazione. Crediamo che dovranno essere studenti e precari a conquistarsi autonomamente il diritto ad abitare, senza alimentare la speculazione né cedere al ricatto di lavori disumani e sottopagati. I passi della campagna saranno quindi volti a questi obiettivi, passando per assemblee orizzontali e libere che daranno luogo e forma ai momenti di contro-informazione e di lotta che si riterranno necessari.
