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Treni soppressi, aeroporti da chiudere, l’A3 che crolla, ma si pensa al Ponte da 9 miliardi di euro (AUDIO)

Ad Alfano punto di riferimento in Governo della famiglia Gentile il progetto piace molto ed anche ad Anas. Un tecnico spiega il perché quest’opera è inutile.

REGGIO CALABRIA  – Sinora gli italiani hanno speso circa 100 milioni di euro per il Ponte sullo Stretto. L’opera dovrebbe costarne circa tre miliardi. Nel totale silenzio del Pd il ministo dell’Interno Angelino Alfano del Nuovo Centrodestra ha dichiarato con soddisfazione di aver inserito nell’agenda del Governo il progetto accantonato da Monti.  “Con il Ponte – ha affermato – realizzeremo una grande opera che darà un fondamentale aiuto economico al Sud. Sarà un’opera fondamentale, perchè creerà un indotto enorme di posti di lavoro di cui il meridione ha assoluto bisogno. Io penso che con questo Governo e con questa maggioranza, questa volta ci siamo per davvero”. Infatti non pare vi siano ostruzionismi in merito né da parte del premier Renzi né da parte del Governatore Oliverio.

 

In realtà però l’opera pare non sia affatto utile a risollevare le sorti della Calabria e tanto meno quelle della Sicilia. A dirlo è un esperto in materia, il professore Gattuso ordinario di Ingegneria dei Trasporti presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. “La Sicilia e la Calabria – spiega Gattuso – hanno enormi problemi di trasporto. Ci sono faldoni di studi che testimoniano come il progetto non sia fattibile. Per mille ragioni. Non parlo delle criticità in tema di ingegneria sismica o di fattibilità tecnica su cui ci sono diversi dubbi, ma solo di ciò che mi compete da tecnico dei trasporti. Con un esempio. Se un padre deve fare un investimento per la propria famiglia costruirà un appartamento, una villetta, ma non certo un grattacielo.

 

La capacità di transito che avrebbe il ponte sullo Stretto è di 6mila autovetture l’ora per direzione, dodicimila vetture ogni sessanta minuti. Le simulazioni di traffico tra la Calabria e la Sicilia prevedono il transito di non più di 1.500 mezzi. Sarebbe quindi una struttura sottoutilizzata. Utile solo per fare gli interessi di banche, gruppi finanziari e lobby del cemento. Nella nostra Regione stanno per chiudere gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, la ferrovia ionica è in condizioni pietose, il trasporto pubblico è una disgrazia e i quattro vecchi traghetti che abbiamo rischiano di essere soppressi. In tale si è deciso che la soluzione è il Ponte sullo Stretto. Non risolvendo problemi seri ed urgenti i politici stanno tentando di oscurare le criticità vere per distrarre i cittadini. Si sposta la discussione sul Ponte sullo Stretto o sul canale che dovrebbe tagliare la Calabria in due per consentire alle navi di transitare dallo Jonio al Tirreno per circumnavigarla per nascondere l’incapacità di agire.

 

Intanto i cento milioni di euro finanziati per la progettazione dell’opera dove sono finiti? Sarebbero stati utili se fossero stati davvero spesi per i trasporti in Calabria e Sicilia. Invece con lo ‘Sblocca Italia’ si ripropone l’idea del Ponte e si risolve la questione mobilità della Regione Calabria investendo semplicemente nello svincolo autostradale di Laureana di Borrello. Da oltre due anni chiediamo il ripristino dei treni a lunga percorrenza. Un trenino costa quattro milioni di euro. Il ponte nove miliardi e il suo costo in corso d’opera potrebbe raddoppiare. Invito i politici ad essere seri”. Paradossalmente l’unica proposta seria per il Sud arriva dal leghista Salvini. “Saranno i cittadini calabresi e siciliani – ha dichiarato all’indomani dell’annuncio di Alfano – a dire di no ad un’opera pubblica buona solo per le clientele e per gli affari delle mafie e assolutamente inutile per lo sviluppo di quell’area”.

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