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Blitz Cosenza Vecchia: tra i vicoli non solo eroina. Quando Paura ‘perse’ le armi vendute (INTERCETTAZIONI)

Sono in corso i primi dodici interrogatori a carico degli arrestati nel corso dell’operazione Job Center.

 

COSENZA – Il business degli stupefacenti nel centro storico di Cosenza pare fosse gestito con efficienza da una coppia rispettata da pusher ed assuntori. Anna Palmieri e Celestino Abbruzzese, secondo quanto emerso dalle indagini, rifornivano il centro storico facendo arrivare da Cassano allo Ionio chili di eroina, cocaina, hashish e e marijuana. La droga una volta arrivata in città veniva depositata in casa di un’altra coppia di coniugi: Ester Mollo e Marco Paura. I due si occupavano poi di ‘steccarla’ e smistarla ai vari spacciatori che operavano tra le fila della presunta consorteria criminale dedita al commercio di stupefacenti. Tra gli ‘addetti alle vendite’ del ramo verosimilmente riconducibile alla cosca Rango – Abbruzzese a finire in manette sono stati: Amos Zicaro, Francesco Noblea, Vincenzo De Rose, Francesco Gamba, Francesco Mazzei, Candido Perri, M. F. B., Giovanni Aloise e G. P. nonchè Fortunato Gianluca Esposito ritenuto punto di riferimento dei venditori al dettaglio. Tutti, tranne i due incensurati ristretti agli arresti domiciliari, saranno ascoltati oggi dal gip Salvatore Carpino nel corso degli interrogatori che pare siano già iniziati da qualche ora.

 

Dalle intercettazioni ambientali raccolte dagli inquirenti emerge il capillare e continuo smercio di stupefacenti tra i vicoli di Cosenza Vecchia. Un esempio su tutti. Nei pressi di piazza dei Valdesi sotto l’abitazione di Aloise e della compagna G. P. l’eroina veniva data agli assuntori attraverso un cestino di vimini. Uno squillo e il ‘panaro’ veniva calato dalla palazzina. Dentro i soldi. Poi la dose. Gli stupefacenti però pare non fossero l’unico interesse del sodalizio criminale. Una conversazione riportata nell’ordinanza di custodia cautelare mostra come anche le armi fossero commerciate regolarmente a partire dalle mura dello splendido centro storico bruzio. Un episodio rocambolesco riguarda la vendita da parte del ventisettenne Marco Paura di tre pistole (una calibro 38, una calibro 7.65 ed una calibro 9) e un fucile a pompa.

 

Paura era ristretto ai domiciliari e le armi erano rimaste nascoste per sei mesi in un luogo sicuro, lontano da occhi indiscreti. A recuperarle fu Amos Zicaro, il pusher troppo ambizioso ‘venduto’ alla polizia dallo stesso Paura e dalla compagna che festeggiarono l’arresto dell’aitante giovanotto con squilli di tromba e brindisi. Riconsegnate al ‘legittimo’ proprietario le armi però pare fossero in pessime condizioni, praticamente inutilizzabili. Ma la vendita ormai era concordata. Le pistole e il fucile, nuovi di zecca, abbandonati nell’acqua da Amos non funzionavano più. Il ventunenne avrebbe avuto venti giorni per ripare al danno: quattro armi per quattromila euro. Il dialogo è un vero e proprio sfogo di rabbia da parte di Marco Paura avvenuto nella sua abitazione alla presenza del ‘tutor’ dei pusher del centro storico Fortunato Gianluca Esposito.

 

PAURA – E’ successo un altro fatto per una presa per il culo. Ho perso tre pistole e un fucile. (Amos gli avrebbe ripetuto ndr) ‘Sto andando, sto andando, sì sto andando’. Sono andati dopo sei mesi a prenderle.

ESPOSITO – Non le hanno trovate!

PAURA – L’hanno trovate. Per ferro l’hanno trovate, per buttarle al ferro vecchio. Ad Amos lo sai cosa gli ho detto quando è venuto qua, ora mi porti quattromila euro. Gli ho fatto; ti dò venti giorni di tempo per portarmi quattromila euro, l’altro ieri sono andati a prenderle me l’hanno portate qua. Lo sai cosa erano?

ESPOSITO – Acqua, acqua arrugginita.

PAURA – Ferro, ferro, tutto ferro vecchio era. Al 38 non si gira nemmeno il carrello.

ESPOSITO – Non si possono riprendere in nessuna maniera. Nemmeno con l’olio a mollo.

PAURA – Nemmeno, nemmeno. Forse solo il 38 si riprende, forse. Una 7.65 è andata persa. Una 9 corta è andata persa. Il fucile a pompa è andato perso. Vedi tu, per prendermi per il culo. Lo so io se mi girano i coglioni, se io ero fuori me li facevo tutti io. Problemi non ne dò a nessuno. Questa è quando sei chiuso, devi chiedere il favore alle persone. E poi ti muoiono nelle mani. Già tutte vendute, devo passare anche per chi racconta chiacchiere alle persone. A me non piacciono le prese in giro perchè se Amos mi avesse detto ‘io lì non ci vado che ho paura’. A posto. Hai capito cosa voglio dirti. Già io andavo con la testa che erano perse. Io ti dico, sei mesi fa ci sei andato!

ESPOSITO – Sì non preoccuparti tutto a posto.

PAURA – Sì non ci sono, ho mandato ad Amos con mio cognato. Mio cognato ha detto ‘dove sono queste cose’, scende mio cognato dalla macchina guarda e non vede nulla. Si sposta, un minuto che devo fare pipì, prende e gli chiede ad Amos di che colore era quella busta. Arancione. Ha preso valigette, pistole, silenziatore, fucili a pompa, sono venuti qua. In una busta nera, tieni compà. Vado a vedere, ranocchie uscivano. I proiettili inutilizzabili. Gliene ho detto di tutti i modi, proiettili di tutti i modi con la punta girata.

ESPOSITO – Perforanti, esplosivi.

PAURA – Erano nuove, oleate, mai utilizzate. Ora premi il grilletto e si spacca il grilletto. Non le puoi usare più, le devo solo buttare.

ESPOSITO – Mettili a mollo nell’olio.

PAURA – Le ho già buttate, solo il trentotto mi sono tenuto.

ESPOSITO – Nooo. Faccelo stare, no, fallo stare nell’olio d’oliva lo devi mettere.

PAURA – Nell’olio del motore.

ESPOSITO – Ti devi comprare due litri di olio, l’ho visto fare.

PAURA – Hai visto lo Svitol, lo vendono a bidoni. A mio cognato ho detto domani toglila dall’olio e mettila dentro lo Svitol che si riprende. Ha visto il rullo dei proiettili è proprio incollato, la ruggine tanto che ha piovuto si è mangiata il ferro e l’ha incollato. Ti scoppia nelle mani. Il fucile è proprio inutilizzabile i manici tutti mangiati.

ESPOSITO – Ma c’è andata acqua o umidità?

PAURA – Acqua, sei mesi sotto l’acqua sono stati Gianlù. Ci sono da Ottobre, Novembre, Dicembre, Gennaio, Febbraio e Marzo. Sei mesi sotto l’acqua.

ESPOSITO – Sei mesi d’inferno. Ma a qualche paese?

PAURA – Qua, qua vicino proprio. Forse non hai capito. Quando mi hanno arrestato, quando mia moglie è stata a colloquio gliel’ho fatto capire. Ha chiamato mio cognato… Se c’era questo cognato mio che non era partito. Amos ‘sì sì ci sono andato’. Amos vedi che c’è un coso di spine alto, ‘sì le più alte sono così’ mi ha fatto. Vedi che stai sbagliando posto. Vacci di  nuovo. ‘Sì, sì sto andando’. Prendeva la macchina mi faceva vedere che passava di qua però poi che ne so dove andava. Mio cognato si è spostato (quando sono andate a recuperarle ndr), come da lì al divano. Si è mess a fare pipì sotto il coso, l’ha venduto!

ESPOSITO – A chi gliel’ha venduto a L. F., due, tre o quattromila euro se lo vuole prendere nuovo. Gianlù proiettili non ha mai sparato. Mai. Quando questo qua me l’ha portato, sono rubati, sono solo rubati, però sono puliti. 

PAURA – Al 38 c’è proprio lo stemma dei vigili urbani di Napoli, viene da Napoli, hai visto quando odori e si sente la puzza.

ESPOSITO – Della polvere.

PAURA -Quello proprio zero, tutto lucido, tutto nuovo, due pezzi di bianca in un borsone da pallone, toglie prima un pezzo poi un altro, questo si mette qua. Vattene con questo coso arrugginito. Il fucile a pompa ha la molla, se rimane incastrata la molla, vai per sparare lo sai dove salta? Ti stacca le braccia!

ESPOSITO – Tu lo sai invece cosa dovevi fare lo dovevi pulire alla buona ci mettevi i colpi dentro e facevi ad Amos, vai sul tetto e sparati, vallo a provare tu ora.

PAURA – Ha portato una busta della spazzatura piena di colpi.

ESPOSITO – Tutti arrugginiti.

PAURA – Tutti pieni di acqua di dentro, lo sai solo quelli chi si sono salvati. Qualcuno. Quelli della 7.65, che erano nella confezione di plastica, ed erano incastrati con il nastro adesivo.

ESPOSITO – Quindi un po’ si sono salvati.

PAURA – No, una ventina. Un’altra gliel’avevo venduta a L. R. ci avevo guadagnato setto ottomila euro

ESPOSITO – Pure cinque carte, glieli volevi proprio regalare.

PAURA – Due carte a L. e mille tre a questo erano già tremila e trecento euro con due e il fucile con altri tremila euro non lo vedevo. Vai da uno con un fucile: ‘Tieni dammi tre carte, dammene due e mezzo’. Hai capito? Se era andato quando gli avevo detto io, lo sai come l’avevano trovati. Avevano preso solo acqua, un poco d’acqua. Gelo, quello, quell’altra si era evitato. Perchè quando mi hanno arrestato ad Ottobre, dieci il venti sono uscito, dieci giorni, venti giorni, che cazzo avevano fatto con venti giorni di acqua che poi ad Ottobre ha piovuto tanto.

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