Nonostante fosse agli arresti domiciliari aveva deciso di andare al bar.
ACRI (CS) – A fine Agosto G. P., quarantaquattrenne disoccupato, già noto alle forze dell’ordine, si era appostato sotto casa della figlia intimandole di aprire la porta. Un mattino concitato in cui i carabinieri della stazione di Acri sono intervenuti per arrestare l’uomo su richiesta della studentessa diciottenne che non riusciva ad uscire di casa in quanto il padre minacciava di restare seduto ad oltranza davanti al suo portone. La ragazza già quattro anni prima si era vista costretta a denunciare il padre per atti persecutori. I militari intervenuti in difesa della giovane avrebbero così catalizzato la rabbia dell’uomo che non ha esitato ad insultarli. Tradotto in caserma avrebbe spezzato in due la paletta, minacciato i carabinieri e aggredito il capo equipaggio. Quest’ultimo trasferito presso l’ospedale di Acri riportò ferite giudicate guaribili in dieci giorni per le escoriazioni al braccio provocategli dall’uomo. Condannato per stalking e resistenza a pubblico ufficiale G. P. era stato tradotto agli arresti domiciliari, ma già la scorsa settimana fu sorpreso fuori dalla propria abitazione. Ieri nuovamente il quarantaquattrenne ha deciso di evadere dalla detenzione domiciliare e nel primo pomeriggio è stato sorpreso all’interno del bar Silano in via Amendola. L’uomo è stato quindi nuovamente arrestato e trattenuto in camera di sicurezza in attesa del processo per direttissima.

