COSENZA – “È solamente impensabile e inconcepibile non trovare risposte, dopo tanti mesi, nella sanità pubblica ma, nel contempo, stranamente, trovarle nelle strutture private previo pagamento. È un sistema questo, discriminatorio e assolutamente contro i princìpi costituzionali, perpetrato a danno della povera gente”.
“Non poter effettuare tali esami presso il reparto di oculistica del Mariano Santo – è scritto nella missiva – facente parte dell’ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza: Fluoroangiografia Retinica e OCT (Tomografia Ottica Computerizzata) poiché gli apparecchi sono entrambi da tempo immemore non funzionanti, denota l’assoluta mancanza di volontà da parte di chi è stato lautamente pagato sia nel passato che nel presente per ovviare a certe delicate problematiche sanitarie”.
“Tali apparecchiature non sono neanche eccessivamente costose e sono indispensabili per effettuare importanti diagnosi. Né è giustificabile il fatto che tali esami non rientrando nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) non siano necessari, anzi, tutt’altro, chi vi scrive dovrebbe usufruirne per gravi problemi alla retina”.
Nel privato tutto si può fare
“Di contro, se si va in strutture private a pagamento, gli esami sono come per incanto effettuabili. Per cui il principio non scritto, ma di fatto praticato, della sanità in Calabria è il seguente: hai i soldi? Ti puoi curare, non ce li hai? Puoi crepare! Alla faccia del dettato costituzionale ex art. 32 laddove si garantiscono cure gratuite anche agli indigenti. Tutto quanto sopra avviene nella totale indifferenza del Presidente della Regione Calabria, anche Commissario alla sanità e del sindacato sanitario, che non hanno ad oggi preso nessun provvedimento urgente in merito all’annosa questione”.

