COSENZA – Il Consiglio Comunale di Cosenza ha approvato ieri «con tanto di applauso finale autocelebrativo, la mozione presentata dalla sinistra che prevede l’inserimento nello Statuto del principio dello “Ius Soli”. Il gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia, che ha partecipato al dibattito, ha abbandonato l’aula al momento del voto dopo che la maggioranza non ha preso in considerazione gli undici emendamenti presentati».
«Le amministrazioni di sinistra dimostrano per l’ennesima volta, considerata anche l’esperienza di Bologna, quanto siano distanti dai problemi reali che emergono all’interno degli enti locali – tuona Nicola Caruso, esponente di Fratelli D’Italia e membro dell’Esecutivo Nazionale di Gioventù Nazionale – e soprattutto evidenziano la scarsa vicinanza alle esigenze dei Cittadini, decidendo di soffermarsi su un provvedimento non in linea con il nostro ordinamento giuridico e, dunque, mero specchio per le allodole per tutti quei cittadini stranieri che dovranno continuare a seguire l’ordinario iter predisposto dalle norme vigenti in materia di cittadinanza».
“Negli ultimi mesi l’attività dell’amministrazione Comunale di Cosenza è stata segnata da alcune scelte particolarmente discutibili – continua Caruso – tra queste, la riapertura di Via Roma (con annesso smantellamento della piazza) e l’aumento della Tari. A questo punto facciamo fatica a immaginare per i prossimi anni, con questa amministrazione, una politica concreta che tenga conto dei veri bisogni dei cittadini, ormai inascoltati».
Lega all’attacco “solo uno spot elettorale”
“Lo ius soli approvato come semplice mozione dalla maggioranza comunale di Cosenza, è un atto di propaganda elettorale che non ha alcun effetto giuridico”. Lo afferma in una nota Davide Bruno, coordinatore della Lega a Cosenza. “Si poteva evitare – prosegue – di esporre l’assemblea a una situazione che non ha alcuna valenza giuridica e che copia quanto già fatto a Bologna. Intanto registriamo come Lega il mancato inserimento nello statuto, che avrebbe comportato il ricorso al Tar da parte del nostro partito. Abbiamo invitato l’amministrazione comunale ad occuparsi delle cose di cui è investita e di abbandonare il propagandismo. Parimenti si dica per la cittadinanza onoraria ai bambini immigrati. A questo punto perché non inserire anche il reddito di cittadinanza onorario? L’atto di ieri è solo uno spot elettorale”.
