COSENZA – Il Parco “Emilio Morrone” ha ospitato questa mattina la cerimonia di inaugurazione della targa dedicata a Vittorio Staccione, operaio antifascista che indossò la maglia del Cosenza Calcio dal 1931 al 1934. Staccione morì nel campo di concentramento di Mauthausen. Alla cerimonia hanno preso parte Maria Pina Iannuzzi del Direttivo dell’ANPI di Cosenza, Paolo Palma presidente dell’ICSAIC e Franz Caruso sindaco di Cosenza. Nel corso della manifestazione è intervenuto il giornalista Francesco Veltri autore del volume “Il mediano di Mauthausen, che ha raccontato la storia del calciatore e sono state eseguite letture a cura di Matteo Dalena.
All’evento è intervenuto inoltre, il vicedirettore Tecnico del Cosenza Calcio Marcello Pizzimenti, che ha consegnato al nipote di Staccione la maglia rossoblù ed un gagliardetto del club alla rappresentante della ANPI. Pizzimenti ha portato il saluto del Cosenza Calcio ricordando Vittorio Staccione e la sua vita, mettendo in evidenza i valori della democrazia e della libertà, al centro di questa giornata del 25 aprile.
Sulla targa scoperta al Parco “Emilio Morrone” la scritta: “Vittorio Staccione (1904-1945) Calciatore, operaio, militante antifascista torinese, morto nel campo di concentramento di Mauthausen. Indossò la maglia del Cosenza Calcio dal 1931 al 1934. In questo luogo partecipò all’inaugurazione dello stadio “Città di Cosenza”. L’ANPI e l’ICSAIC, con il Comune di Cosenza, posero con gratitudine per la memoria delle future generazioni”.
“Chi non ha memoria, non ha futuro”
Il sindaco Caruso: “ricordare oggi Vittorio Staccione, in occasione del 77° anniversario della Liberazione, è un atto doveroso. Quando mi è stato proposto, mi si è aperto il cuore. Dobbiamo ricreare le condizioni perché questi luoghi non siano solo luoghi di memoria, ma di partecipazione democratica a quella che è l’azione politica che anche nella nostra città ha bisogno di essere alimentata quotidianamente e la democrazia è qualcosa che dovrebbe appartenere a tutti”.
“Esempi come quelli di Vittorio Staccione, Mario Martire, Paolo Cappello e di tanti altri deportati e trucidati nei campi di sterminio – ha aggiunto nel suo intervento il sindaco – devono servire per dire che la libertà è bella, ma ce la dobbiamo conquistare ogni giorno. Quella di Vittorio Staccione – ha aggiunto il primo cittadino – si interseca con una storia importante, quella dell’antifascismo, che è scritta nella nostra Costituzione che è una Costituzione antifascista. E’ una firma su quello che è un valore assoluto della nostra nazione e mai come oggi è importante ricordarlo e riconoscerlo. Chi non ha memoria – ha detto ancora Franz Caruso – non ha futuro. Per questo è importante essere qui a ricordare Vittorio Staccione. Una storia la sua che tutti dobbiamo conoscere e che dobbiamo additare alle nuove generazioni. Grazie all’iniziativa di oggi – e per me che sono attualmente l’unico sindaco socialista d’Italia ha un valore aggiunto – abbiamo potuto apprendere che non solo Mario Martire e Paolo Cappello, ma anche Vittorio Staccione ha dato un grande contributo alla sconfitta del nazifascismo. Io sono vissuto e politicamente cresciuto in una sezione socialista che era intitolata a Paolo Cappello, per cui questa storia mi appartiene sia per tradizione che come cultura politica e partecipazione. Noi dobbiamo contribuire a diffondere il sentimento dell’antifascismo capendo che è stato sì un momento storico, ma che rischia di ripetersi, perché dobbiamo pensare non solo a quello che si verifica nel nostro Paese, ma anche a quello che si verifica in Europa e nel mondo”.

