COSENZA – Finisce con un’assoluzione la travagliata vicenda giudiziaria di un 50enne cosentino iniziata due anni fa quando ha scoperto di essere imputato in un procedimento penale perché ritenuto responsabile – secondo l’accusa – di episodi di intolleranza all’interno dello stadio “San Vito- Marulla”. In particolare, durante la gare di campionato di serie B Cosenza-Pordenone del 15 febbraio 2019, l’uomo avrebbe prima sferrato un calcio ad un seggiolino, posizionato nella fila innanzi alla sua nella tribuna rossa e dopo averlo danneggiato, lo avrebbe scaraventato nella tribuna A sottostante – in particolare nell’area riservata alle persone diversamente abili – sfiorando alcuni spettatori e creando – sempre secondo l’accusa – concreto pericolo.
Il 50enne, difeso dall’avvocato Gianpiero Calabrese, dall’inizio della vicenda ha sostenuto di non essere lui la persona seduta nel posto indicato dall’accusa. È infatti consuetudine, all’interno dello stadio, nonostante i biglietti nominativi e il numero preassegnato, che i posti vengano spesso occupati da altre persone. Quindi, qualcun altro avrebbe preso il posto dell’uomo e compiuto i danneggiamenti. Il tutto ripreso dalle videocamere di sorveglianza della polizia, all’interno dello stadio, anche se non in modo nitido. In più dall’istruttoria è emerso che il seggiolino non sarebbe stato lanciato volontariamente nell’altra tribuna. Soprattutto non c’è la sicurezza che a compiere il gesto sia stato il 50enne ma, verosimilmente, un’altra persona non indentificata. Per tanto l’uomo è stato assolto dai reati a lui ascritti.

