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Confindustria Cosenza, Amarelli su crisi delle imprese: “servono misure urgenti”

COSENZA – “Lo scenario di previsione sull’economia italiana appena presentato dal Centro Studi di Confindustria ci costringe ad abbandonare qualunque illusione di ripresa. Si parla infatti di una “recessione tecnica” con un calo, nella migliore delle ipotesi, di -0,2% e di -0,5% nei primi due trimestri a causa degli effetti negativi della guerra, per poi immaginare una previsione (rivista ancora in calo) della crescita del 2022 pari al +1,9% sebbene – sottolineano gli industriali – “la durata della guerra resta una variabile cruciale”.

“I numeri che escono dal rapporto del Centro Studi – spiega Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza – allarmano e rendono urgente una azione aggiuntiva rispetto a quanto fatto fino ad ora imponendo un tetto per il prezzo del gas. Perché le misure fin qui adottate dal Governo sul fronte del caro-energia non sono sufficienti ed appaiono di mero respiro temporale mentre i rincari di petrolio, gas e carbone, stanno facendo crescere, purtroppo, i costi per le imprese e ne stanno minando, in non pochi casi, la stessa sopravvivenza”.

“E’ preoccupante la previsione del centro studi di Confindustria – sottolinea Amarelli – numeri al ribasso rispetto a quanto prevedevamo a dicembre. Nel mezzo c’è una guerra certo, ma anche un crollo nella fiducia dei consumatori che si sono visti arrivare stangate sui costi energetici. L’Italia ha bisogno di spendere le risorse del PNRR che necessiterebbe una rimodulazione”.

“Ci dobbiamo però dare una sveltita – conclude – soprattutto riguardo alla macchina burocratica. Per esempio la domanda per il “Bonus impianti Sud“, non è stata neanche pubblicata sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico. E’ incredibile perchè questi soldi sarebbero dovuti arrivare alle imprese già a gennaio-febbraio”.

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