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Corigliano Rossano, denunciò violenze e sevizie: donna ritratta le accuse

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Aveva denunciato “il branco” per estorsione, violenza sessuale e sevizie di gruppo. Una donna di origini albanesi aveva denunciato anche le minacce di diffondere video hard, e di essere in rapporti con uno degli imputati che poi l’avrebbero costretta a prostituirsi. Ora, dopo tre anni, ritratta tutto.

Le accuse, all’epoca dei fatti ricaddero su cinque cittadini coriglianorossanesi: Pierluigi Gallo, Sergio Gallo, William Oranges, Gianni Montalto e Salvatore Bruno. Quest’ultimi finirono dietro le sbarre alla vigilia di Ferragosto del 2019 per poi essere rimessi in libertà dopo due settimane. Un fatto che fece rabbrividire i concittadini di Corigliano e non solo. E’ notizia di qualche ora che Gip presso il Tribunale di Castrovillari ha archiviato il procedimento a carico dei cinque, scagionandoli completamente dalle gravi accuse di estorsione, violenza sessuale e sevizie di gruppo.

Già in sede di discussione delle istanze di riesame, il Tdl di Catanzaro aveva annullato le ordinanze di custodia cautelare (decisione poi confermata anche dalla Corte di Cassazione). Il provvedimento del Gip, emesso lo scorso 15 marzo, dispone l’archiviazione e la restituzione degli atti al Pubblico Ministero, essendosi nel frattempo registrata “l’evidente contraddizione nella quale è intercorsa la persona offesa, la quale ha radicalmente cambiato versione dei fatti, affermando da ultimo di aver inventato ogni accusa nei confronti degli imputati, in quanto spinta dal marito e da un avvocato”. A supporto anche le dichiarazioni rese dal medico della donna, che riferiva di una patologia quale causa delle lesioni, nonché gli esiti dei tabulati telefonici, che sconfessavano le sue accuse originarie. Nessuna violenza sessuale di gruppo, nessuna estorsione sotto la minaccia di diffondere dei filmati. Nulla di nulla. Tant’è che la donna, la quale nell’agosto 2021 ha ritrattato tutto, è stata ritenuta dai giudici “né credibile, né attendibile. Prosciolti da ogni accusa, le cinque persone – difesi dagli avvocati Giacinto D’Urso, Vincenzo Reda, Francesco Cornicello, Giovanni Antonio Scatozza, Pasquale Madeo, Ivan Iurlo – e il caso è archiviato.

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