Il sindaco di Policoro intanto ha sospeso lo sciopero della fame contro il progetto di ricerca ed estrazione di petrolio nel mar Jonio.
CASSANO ALLO IONIO (CS) – Sit-in del movimento “Notriv Magna Grecia” alla foce del fiume Crati contro la scelta del Governo, tramite il decreto “Sblocca Italia”, di autorizzare le trivellazioni nel mar Ionio. “Siamo qui – ha detto il sindaco di Trebisacce Franco Mundo a nome dei rappresentanti istituzionali – per ribadire, insieme ai dittadini della costa ionica calabrese e lucana – la nostra forte e convinta avversione, ma sopratutto quella del territorio, alle trivellazioni”. “Abbiamo scelto la foce del Crati quale luogo simbolo perché oasi naturale protetta” ha concluso Mundo. Al sit-in hanno partecipato i rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste della Sibaritide e della Basilicata, i rappresentanti della Cgil, i sindaci di Cassano, Roseto Capo Spulico e Trebisacce, rispettivamente, Gianni Papasso, Rosanna Mazzia e Franco Mundo. Presenti anche i rappresentanti dei comuni di Amendolara, Corigliano e Rossano, insieme a molti operatori turistici della costa ionica.
Intanto a livello istituzionale la seduta del Consiglio regionale prevista per oggi saltata per le vicende legate alla formazione della nuova Giunta regionale, per cui il dibattito sulle trivellazioni nello Ionio non ci sarà. Ad affermarlo, in una nota, è la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco. “C’è da augurarsi, quindi – prosegue – che con rapidità questa fase di stallo venga superata, per consentire al Consiglio regionale, che è la sede più rappresentativa degli interessi generali della Calabria, di assumere una sua puntuale posizione di sostegno ai comuni ed alle associazioni contrari a scelte calate dall’alto che scaricano conseguenze gravissime sui nostri territori. Resta grave la situazione concernente le trivellazioni nello Ionio perché, dopo l’incontro a Roma col sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, i permessi di ricerca alle società petrolifere seguitano ad essere concessi in forza del decreto Sblocca Italia.
Il sindaco di Trebisacce, per ora, ha emanato un’ordinanza precisa contro le trivellazioni. Dal canto suo, la Regione ha già provveduto ad impugnare dinanzi alla Corte costituzionale la legge con cui il Governo esautorava le Regioni dai pareri vincolanti su tali materie ed ha annunciato il ricorso al Tar del Lazio contro il decreto del ministro dell’Ambiente che permette all’Enel Longanesi la ricerca di idrocarburi in mare con la tecnica Air Gun nello Ionio settentrionale. “C’è da valutare, compatibilmente con i tempi – conclude Flora Sculco – l’esigenza di impugnare davanti al Tar del Lazio anche il disciplinare di attuazione dell’articolo 38 dello Sblocca-Italia, così come definito nel decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 25 marzo 2015, che dà attuazione allo Sblocca Italia per la parte concernente le attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, Aggiornamento del disciplinare tipo in attuazione dell’articolo 38 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164″.
“È un no motivato, basato su ragioni di merito, quello che la Regione Basilicata, per mano del suo governo, esprime alle trivelle in mare. È un no che tiene conto delle argomentazioni tecniche, supportate dalle valutazioni di buon senso ispirate dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all’atto dell’approvazione della legge Sblocca Italia”. Lo sostiene, in una nota, il presidente della Regione, Marcello Pittella. Il governatore lucano ieri ha raggiunto Policoro per esprimere di persona la propria solidarietà al sindaco, Rocco Leone, che ha cominciato uno sciopero della fame proprio per opporsi alle attività estrattive mar Ionio. Secondo il presidente della Regione Basilicata, “non esistono motivazioni tecniche o di opportunità economica che possano indurci a dire si alle trivelle in mare. Per non parlare della chiara scelta politica fatta da chi governa la Regione Basilicata di non andare oltre gli accordi del 1998 e del 2006 che, come è noto, riguardano solo ed esclusivamente le estrazioni in terra ferma”.
Pittella sottolinea inoltre che “con gli altri Governatori del Sud, ed in particolare con Oliveiro della Calabria ed Emiliano della Puglia, sono certo riusciremo a mettere a punto una linea difensiva che troverà nel Governo un interlocutore attento alle nostre tesi, così come peraltro abbiamo già avuto modo di verificare all’atto della conversione in legge del decreto Sblocca Italia. E in ogni caso, nel mentre riconfermiamo la linea del dialogo – conclude il governatore lucano – vogliamo con altrettanta nettezza ribadire il nostro forte, fortissimo no alle trivellazioni in mare, pronti ad opporci con tutti i mezzi che la legge ci mette a disposizione ad una attività che consideriamo lesiva degli interessi del territorio e delle nostre comunità”.
Al termine del colloquio con Pittella il Sindaco di Policoro, Rocco Leone, ha sospeso lo sciopero della fame contro la scelta del governo “di far trivellare il Mar Jonio”. La decisione è giunta dopo una “proficua interlocuzione” con il Presidente della Regione Basilicata. “La preoccupazione – precisa Leone – resta immutata ma ho accolto con favore la volontà del Presidente Pittella di individuare in brevissimo tempo una strategia comune da perseguire per scongiurare il pericolo di estrazioni. Ed ho apprezzato il suo impegno a voler accogliere la nostra proposta di convocare nei prossimi giorni una grande manifestazione di piazza qui a Policoro, che vedrà coinvolte anche le regioni Puglia, Calabria e probabilmente anche l’Abruzzo. Come quella di iscrivere a breve un ordine del giorno sul tema in Conferenza Stato – Regione”.
“Pittella si è anche impegnato – prosegue il sindaco di Policoro – a verificare la possibilità di reintrodurre il reato che punisce l’uso dell’air gun come metodo di ricerca di idrocarburi in mare” reso legale da un provvedimento del Governo Renzi. Per Leone, “il mio gesto è servito per accendere i riflettori su un tema che reputo drammaticamente importante per il futuro della nostra comunità e per la crescita di un territorio che non si piegherà a decisioni contrarie al suo volere. Reputo il Governatore una persona d’onore, e che ha pubblicamente dichiarato di battersi, se necessario, contro il Governo Renzi, ma sono pronto a sostenere una rivolta popolare qualora le nostre richieste verranno disattese. Infine, voglio ringraziare quanti, in queste ore, sono stati al mio fianco spronandomi a non mollare e dire loto che sarò vigile e pronto a battermi perché il nostro mare non si tocchi”.

