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Processionaria in Sila, i nidi aumentano a dismisura. Una petizione per salvare i pini

COSENZA – Il Comitato Alberi Verdi di Cosenza denuncia da anni un problema gravissimo che potrebbe portare alla distruzione totale dei pini silani: l’invasione della processionaria. Sono numerosissimi gli alberi attaccati dal terribile lepidottero che ha costruito i suoi nidi tra gli aghi delle coniferei  e di rischia di perdere l’elemento più caratterizzante della Sila.

QuiCosenza lo scorso anno ha realizzato un accurato dossier sull’emergenza processionaria in Sila con metodi e interventi spiegati dal professore Vincenzo Palmeri, docente di Entomologia Forestale dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, incaricato dall’Ente Parco della Sila. La scorsa primavera, infatti, si insediò alla cittadella regionale calabrese il ‘Comitato tecnico-scientifico di prevenzione e contrasto alla processionaria‘. Tra i componenti anche Francesco Curcio, Presidente dell’Ente Parco Nazionale della Sila e l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, che in quella sede annunciarono i provvedimenti da intraprendere insieme. Sul problema intervenne anche la senatrice calabrese Rosa Silvana Abate (Gruppo Misto), che, in qualità di Capogruppo per il Misto nella Commissione Agricoltura al Senato chiese “un affare assegnato per analizzare e trovare delle soluzioni entro breve termine al grave fenomeno della Processionaria sul Pino”Nulla, purtroppo, è stato fatto! Oggii nidi della processionaria sono aumentati a dismisura, i pini moriranno presto. I rimedi ci sono, ma bisogna agire in fretta, prima che la Sila perda la sua anima.

Per questo motivo, il Comitato Alberi Verdi ha lanciato una petizione on line (https://www.change.org/p/al-ministro-dell-ambiente-salviamo-i-pini-della-sila-dalla-processionariaindirizzata al Ministro dell’Ambiente Roberto Cingolani, all’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo, al Presidente dell’Ente Parco Nazionale della Sila, Franco Curcio, per sensibilizzarli sulla catastrofe imminente che potrebbe abbattersi sulla Sila.

Gli interventi previsti dalla Regione

Ad oggi la strategia messa in campo dall’assessorato regionale all’Agricoltura ed alla Forestazione della Regione prevede uno stanziamento di 4 milioni di euro, già programmato dalla precedente Giunta regionale e confermato come essenziale anche dall’attuale Governo, presieduto da Roberto Occhiuto. “L’obiettivo primario – aveva spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura ed alla Forestazione, Gianluca Gallo – è difendere le specie forestali di Pino Laricio, prezioso patrimonio della biodiversità dell’intera Calabria. Per far questo, con gli esperti del settore abbiamo individuato una serie di misure da mettere in atto celermente, partendo dalla mappatura e monitoraggio delle aree interessate, al fine di quantificare la presenza del parassita e definire le opportune contromisure”. A sovrintendere i lavori di studio, ricerca ed esecuzione, il Comitato tecnico composto dai tecnici dell’Uoa Forestazione, dell’ente Calabria Verde e dell’Arsac, oltre che dai rappresentanti dell’ente Parco nazionale della Sila, con il supporto scientifico del dipartimento Pau-Laboratorio di Entomologia ed Ecologia applicata e del dipartimento di Agraria dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria. Nel dettaglio, le azioni di lotta varieranno in relazione agli stadi vitali dell’insetto: larve autunnali o primaverili; crisalidi; adulti; ovature. Si farà ricorso a un approccio integrato, con interventi a basso impatto ambientale e differenti mezzi di difesa.

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