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Diamante, studenti in piazza per “fermare le violenze e difendere la libertà”

DIAMANTE (CS) – Un episodio di violenza che ha generato la reazione di un’intera comunità che intende dire “No ad ogni di violenza”. Dopo il ferimento a colpi di pistola venerdì scorso del titolare di un bar della cittadina tirrenica, è stato lanciato un messaggio forte e deciso contro la violenza con le due iniziative promosse dal Comune. Stamattina alle 10, in Piazza Mancini, l’incontro con gli studenti delle scuole della cittadina tirrenica alla presenza di Don Emilio Stamile, referente del coordinamento regionale di libera e del sindaco Ernesto Magorno.

A raccontare ai ragazzi la sua storia, quella di un imprenditore che ha deciso di ribellarsi all’arroganza della ‘ndrangheta, l’imprenditore calabrese Tiberio Bentivoglio. Riferendosi ai criminali ha sottolineato “l’arma più forte che hanno è la nostra indifferenza, il nostro silenzio. Quando ci giriamo dall’altro lato, è in quel momento che hanno vinto loro. Chi paga il pizzo favorisce le casse dei criminali ed è un favoreggiatore”.

“La ‘ndrangheta si era messa in testa di prendersi il mio negozio se avessi accettato le loro condizioni, ma oggi non sarei stato qui a parlare con voi, e invece questa è una bellissima giornata proprio perchè posso parlare con voi ragazzi”.

Il sindaco Ernesto Magorno, ha definito l’iniziativa di oggi, alla quale hanno partecipato decine di studenti del territorio di Diamante “una bella mattinata insieme ai ragazzi. È stato un momento importante per ribadire ai nostri giovani che non dobbiamo girarci dall’altra parte e per rinnovare il mio appello contro l’omertà e contro la droga che oltre a essere un danno per la salute è, purtroppo, fonte per i clan. Tiberio Bentivoglio è l’esempio di chi non si è girato dall’altra parte, di chi ha parlato il linguaggio della verità”.

I due fratelli accusati della sparatoria restano in carcere

In merito alla sparatoria di venerdì sul lungomare di Diamante, i fratelli De Rose restano in carcere mentre sono ancora stazionarie, anche se in miglioramento, le condizioni di Stefano Perugino, 62 anni, il titolare del bar ferito a colpi di pistola e ricoverato in ospedale a Cosenza.

E’ stato infatti convalidato il fermo per Massimo e Alessandro De Rose, di 31 e 35 anni, su decisione del gip del Tribunale di Paola, Maria Grazia Elia. L’altro fratello, Mattia, si era presentato il giorno dopo dai carabinieri dopo l’emissione di un provvedimento di fermo anche nei suoi confronti. Le accuse nei loro confronti sono accusati di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e di porto illegale di armi.

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