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L’ultimo giorno nella Squadra Volante di Cosenza. Il saluto via radio commuove

COSEZA – Ultimo giorno di servizio per Luciano Lupo dopo 38 anni, 9 mesi e 24 giorni di Polizia, dei quali 27 nella Squadra Volante della Questura di Cosenza. Con la voce rotta dall’emozione saluta via radio i colleghi dopo una lunga carriera al servizio della gente, al servizio di Cosenza.

“Da soli si corre più veloce ma insieme si va più lontano”. E’ questo il mantra che ha accompagnato Luciano per tutta la sua lunga carriera. La sua forza è stata da sempre il suo gruppo, la sua squadra, i suoi fedeli compagni che insieme a lui, hanno lottato e lotteranno quotidianamente per le vie della città. “Unità e coesione” per far dormire tutti i cittadini sogni tranquilli.

Il poliziotto Lupo ci ha confessato le emozioni di quell’ultima chiamata via radio con la sala operativa.  “Ho lavorato fino all’ultimo giorno con la volante, è questa la verità. L’ultima volta che ho comunicato via radio è stata una forte emozione. Abbiamo condiviso così tanti anni di vita insieme. Abbiamo ottenuto molti successi ma ci sono stati anche momenti dove ‘abbiamo masticato amaro’ ma, sempre con la convinzione di fare meglio per aiutare la gente. Il segreto? Restare sempre uniti e lavorare in team.

Io non pensavo di piangere  – confessa con un accenno di sorriso, quasi imbarazzato Lupo -. Per lavoro, noi poliziotti, siamo abituati a non far trasparire le emozioni. Restare lucidi davanti alla paura, alla rabbia ma anche dinnanzi ai sentimenti belli per essere più professionali possibili. Però ieri non ce l’ho fatta. Ho pianto prima e poi anche dopo appena sono arrivato in Questura – dove ad attenderlo c’erano le volanti con le sirene spiegate di polizia e carabinieri -. Non riuscivo a scendere dalla macchina – sottolinea -. Pensate, mi è venuto incontro il questore di Cosenza porgendomi la mano, tanta era l’emozione.

Perché si, il mio è il lavoro più bello del mondo e non mi è mai pesato. Per me non è mai stato un sacrificio, è sempre stato semplicemente il mio vivere. Nella polizia io mi sono affermato come uomo, come professionista dando il meglio di me e cercando, soprattutto, di dare spazio al mio lato umano anche a volte con persone che non se lo meritavano, perché non ho mai dimenticato che dietro ogni azione si cela sempre un uomo. Proprio per questa ragione, per restare al fianco dei più deboli, ho rifiutato l’opportunità di trasferirmi in altri uffici scegliendo sempre e comunque la squadra volante per stare in mezzo alla gente. La mia gente”.

“Siete tutti la mia famiglia. Sappiate che vi vorrò sempre bene. – Dice il poliziotto via radio ai colleghi –  Siate sempre fieri dello scudetto che portate addosso. Buon lavoro e buona vita“.

Insomma una lunga chiacchierata tra noi e il poliziotto, piena di racconti, aneddoti e fatti di vita consumati in una volante di polizia tra le vie di Cosenza. Il saluto commosso e grato ai suoi colleghi e quella convinzione che nessuno, neppure la pensione, leverà mai dal cuore la pantera “dal Lupo”.

 

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