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Prostituta uccisa a coltellate a Bolzano

Una lite, poi uno scatto d’ira brutale, sfogato colpendo la donna con più coltellate: è questa la ricostruzione dell’omicidio fornita dall’assassino, un ragazzo di Merano, che, a Bolzano, ha ucciso una giovane prostituta bulgara e poco dopo ha confessato l’accaduto alla polizia. Sono stati i custodi del centro profughi a sentire le urla. Usciti in strada, hanno visto la donna a terra, ma ormai non c’era già più nulla da fare: era morta. Sul posto sono arrivati subito il 118 e la polizia, con gli uomini della scientifica che hanno affettuato i rilievi.

Il ragazzo, apprendista nel settore della ristorazione, subito dopo l’accaduto si è presentato in questura. Ha riferito di volere raccontare di un’aggressione a una prostituta a cui aveva assistito. Ha parlato di due uomini scesi da un’auto, che l’avevano colpita. E’ caduto però presto in contraddizione di fronte agli agenti. Così ha confessato, spiegando anche i particolari dell’accaduto. L’omicida ha detto, infatti, di avere gettato l’arma del delitto, un coltello, e gli effetti personali della donna in vari luoghi disseminati per Bolzano: tombini e cassonetti, dove la polizia ha poi ritrovato l’arma del delitto e gli oggetti della vittima.

A testimonianza della fuga dell’assassino dal luogo del delitto intanto la polizia ha trovato una serie di immagini, attraverso telecamere posizionate per altri usi nella zona. Per il giovane ora si prospetta il carcere di Bolzano, con convalida dell’arresto attesa per domani.

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