BOVALINO (RC) – Capelli scuri, occhi grandi e marroni. Accenna un timido sorriso seduto nella sua stanza d’ospedale. Si presenta così Giovanni Pucci un giovane 14enne reggino che pochi giorni fa ha perso la gamba sinistra a causa di un violento incidente in bici. “Una tragica fatalità che probabilmente non sarebbe accaduta se avessi ascoltato i consigli dei miei genitori nel non uscire in bicicletta”. Scrive Giovanni in una lettera rivolta agli utenti del web per chiedere aiuto in momento così difficile e delicato.
Giovanni è forte nonostante la tragicità degli eventi, sogna e spera un futuro fatto ancora di corse sulla spiaggia, pedalate e partite a calcio. “Voglio concentrarmi sulla mia nuova vita affinché io possa viverla appieno senza dover rinunciare a nulla, o quasi – scrive il giovane reggino -. Tutti mi rassicurano che con le nuove tecnologie ciò è possibile. Vorrei tornare in bici e camminare sulla sabbia ma la mia più grande paura adesso è quella di non riuscire più a farlo e non essere più libero di fare ciò che desidero. Sicuramente nulla sarà come prima ma se è vero che esiste qualcosa in grado di ridarmi la mia gamba allora ci voglio provare. Con l’aiuto della mia famiglia e dei dottori farò il possibile per trovare la mia nuova “amica”: l’arto che potrà aiutarmi a non vivere con il rimorso di aver sprecato tutto”. E “la gamba amica” di Giovanni, la sua speranza di futuro, ha un nome: “OTTOBOCK GENIUM X3″ un sistema protesico bionico che riproduce i movimenti naturali e fisiologici del passo. Ma questa grande “possibilità” ha un costo molto elevato. Giovanni, determinato a realizzare il suo sogno, ha deciso di chiedere aiuto e ha aperto, con il sostegno dei suoi genitori, una raccolti fondi per far si che questa drammatica vicenda possa, almeno in parte, concludersi con un lieto fine. “Non so se riuscirò mai ad averla ma vi chiedo aiuto per realizzare questo grande passo per il mio futuro”.
Giovanni è forte nonostante la tragicità degli eventi, sogna e spera un futuro fatto ancora di corse sulla spiaggia, pedalate e partite a calcio. “Voglio concentrarmi sulla mia nuova vita affinché io possa viverla appieno senza dover rinunciare a nulla, o quasi – scrive il giovane reggino -. Tutti mi rassicurano che con le nuove tecnologie ciò è possibile. Vorrei tornare in bici e camminare sulla sabbia ma la mia più grande paura adesso è quella di non riuscire più a farlo e non essere più libero di fare ciò che desidero. Sicuramente nulla sarà come prima ma se è vero che esiste qualcosa in grado di ridarmi la mia gamba allora ci voglio provare. Con l’aiuto della mia famiglia e dei dottori farò il possibile per trovare la mia nuova “amica”: l’arto che potrà aiutarmi a non vivere con il rimorso di aver sprecato tutto”. E “la gamba amica” di Giovanni, la sua speranza di futuro, ha un nome: “OTTOBOCK GENIUM X3″ un sistema protesico bionico che riproduce i movimenti naturali e fisiologici del passo. Ma questa grande “possibilità” ha un costo molto elevato. Giovanni, determinato a realizzare il suo sogno, ha deciso di chiedere aiuto e ha aperto, con il sostegno dei suoi genitori, una raccolti fondi per far si che questa drammatica vicenda possa, almeno in parte, concludersi con un lieto fine. “Non so se riuscirò mai ad averla ma vi chiedo aiuto per realizzare questo grande passo per il mio futuro”.
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