COSENZA – Svolta nell’ambito del processo su Piazza Bilotti a Cosenza, inchiesta che portò nel 2020 al sequestro dell’area. Sono inutilizzabili tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali tra l’imprenditore Barbieri, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e il responsabile dei lavori ingegner Francesco Tucci. I dialoghi, non ammessi, grazie alla richiesta poi accolta degli avvocati Sammarco e Spada da parte del Tribunale di Cosenza, riguardano gran parte, se non la totalità, delle presunte prove di reato.
Di fatto l’intero impianto accusatorio era basato proprio sulle presunte prove legate alle intercettazioni. Ragion per cui, questo dispositivo del Tribunale, scompaginerà e non poco la tesi della procura. La decisione è stata motivata dal fatto che si tratta “di captazioni raccolte nel corso di un’altra inchiesta della Dda di Catanzaro, “Lande Desolate”. Quindi niente prove telefoniche o ambientali per Francesco Tucci, Alvaro, Angotti, Barbieri, Converso, Guarnaccia, Mario Occhiuto, Stellato, Torchia, Vernetti, Ferraro, Pecoraro e Paola Tucci. Il processo che vede alla sbarra 13 imputati, tra i quali l’ormai ex primo cittadino di Cosenza è stato aggiornato al prossimo febbraio 2022.