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La verità dopo 18 anni

ROSARNO – Tre donne: Maria Teresa Gallucci,37 anni,  la madre Nicolina Celano ,72 anni, e la cugina Marilena Bracalia ,22 anni , uccise a colpi di pistola la mattina del  19 marzo del 1994 nel loro appartamento di Genova . Un delitto rimasto senza colpevole per 18 lunghi anni. Ora la Dda di genova ha riaperto il caso e dietro la loro morte ci sarebbe la “longa manu” della cosca Pesce . Sono le dichiarazioni  di Giuseppina Pesce a rivelarlo, collaboratrice di giustizia, che nell’ambito del processo ha indicato due “fedelissimi” della famiglia di ‘ndrangheta . Si tratta di Domenico Leotta e Francesco Di Marte .Le dichiarazioni rilasciate dalla pentita, sono state trasmesse alla Dda del capoluogo ligure e si stanno cercando riscontri con quanto affermato dalla Pesce .Sarebbe stato un delitto d’onore quello in cui le tre donne sono rimaste coinvolte . Infatti la Gallucci, rimasta vedova a soli 25 anni, a causa di un incidente sul lavoro  di cui fu vittima il marito, tentò di rifarsi una vita iniziando una relazione con un uomo di rosarno ,Francesco Arcuri . Secondo alcuni anche lui uomo di ‘ndrangheta . Ma la relazione tra i due , non fu digerita da qualcuno ,tanto che il 5 novembre del ’93 Arcuri venne ferito in un agguato che ne causò la morte alcuni giorni dopo. I sospetti caddero inizialmente sul figlio maggiore della donna ,Francesco Alviano, ma gli inquirenti non raccolsero elementi sufficienti . La Gallucci decise quindi di trasferirsi a Genova, dove vivevano altri parenti . La paura che in Calabria potesse succedere qualcosa di terribile, si faceva sempre più forte e di fatti la famiglia di Arcuri aveva chiesto la testa di uno dei tre figli della donna per vendicare la morte del loro congiunto . L’allora boss di Rosarno però ,Peppino Pesce , non acconsentì alla vendetta . A pagare ,invece, sarebbero state Maria Teresa e le altre due donne quella tragica mattina,e come unico indiziato ancora una volta fu Francesco Alviano , arrestato a Rosarno dopo che la sua presenza venne segnalata  Genova nei giorni dell’omicidio . Questa volta però non c’erano prove a suo carico . Oggi, a distanza di diciotto anni , le dichiarazioni di giuseppina pesce , hanno fatto riaprire il caso .Toccherà ai magistarti genovesi cercare tutti le prove necessarie per chiudere finalmente il cerchio che ha visto massacrate tre donne in Liguria.

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