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In Calabria cresce l’occupazione. Ma anche i percettori del reddito

CATANZARO – Anche in Calabria è tornata a crescere l’occupazione anche se, nella media del primo semestre, il mercato del lavoro ha recuperato solo in parte la forte diminuzione dell’anno precedente. Lo rileva la nota di aggiornamento sull’economia in Calabria di Bankitalia.

Migliora l’occupazione ma non su nuovi contratti

“In base ai dati amministrativi sulle Comunicazioni obbligatorie, forniti dal Ministero del Lavoro e relativi alla sola dinamica del lavoro dipendente per il settore privato non agricolo – riporta la nota – nei primi otto mesi del 2021 le nuove posizioni di lavoro create in regione (attivazioni meno cessazioni) sono state 30.400, un livello superiore a quello del corrispondente periodo dell’anno precedente. Il saldo delle posizioni di lavoro appare migliore anche di quello pre-pandemia; tuttavia nei primi otto mesi dell’anno in corso, gli avviamenti di nuovi contratti, seppur in aumento rispetto all’anno precedente, sono stati inferiori a quelli del 2019 (sono stati 103 mila nel 2019; 86 mila del 2020 e 94 mila nel 2021), risultando però controbilanciati da un numero di cessazioni ancora basso e pari a quello dello scorso anno (sono state 78 mila nel 2019 e 63 mila sia nel 2020 che nel 2021)”.

Il turismo settore trainante

A trainare i settori di attività, c’è stato il turismo per effetto della stagione estiva. Il contributo delle costruzioni è risultato invece ancora contenuto anche se – in prospettiva – potrebbe incidere positivamente la ripresa del comparto. Buone notizie per l’occupazione femminile e giovanile. L’aumento del divario di genere osservato nel 2020 si è gradualmente riassorbito. Nei primi otto mesi del 2021 le donne sono tornate a ricoprire circa il 40 per cento delle posizioni di lavoro create (era il 32 per cento nel 2020), in linea con i livelli pre-pandemia. Le nuove posizioni sono aumentate anche per i lavoratori più giovani.

Questi risultati sono prevalentemente legati alla ripresa delle assunzioni a termine, specialmente nei servizi turistici. Più dell’80 per cento dei posti di lavoro creati dall’inizio del 2021, infatti, è stato attivato con un contratto a tempo determinato (era il 77 per cento nel 2019), mentre il contributo positivo dei contratti a tempo indeterminato è ancora riconducibile ai vincoli ai licenziamenti per motivazioni economiche e all’ampio ricorso agli ammortizzatori sociali”. Segnali di ripresa anche per il lavoro autonomo che lo scorso anno aveva subito gli effetti peggiori dell’emergenza Covid-19.

Secondo i dati dell’Osservatorio sulle Partite IVA del Ministero dell’economia e della finanza, nel primo semestre del 2021 le aperture di nuove partite Iva in regione sono risultate in aumento e prossime a quelle del 2019 :circa 10.200 nel 2021; erano 8.000 nel 2020 e 10.800 nel 2019.

In Calabria aumento dei percettori del reddito di cittadinanza

Sono aumentati del 9% in Calabria, a giugno del 2021 rispetto alla stessa data del 2020,i nuclei percettori del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza. Lo rileva Bankitalia. Il totale delle persone destinatarie dei sussidi è di circa 87.800 (di cui quasi 6.500 percettori di pensione), una variazione in linea con il dato del Mezzogiorno ma superiore a quella media italiana (rispettivamente, 10 e 7% ).

Le famiglie calabresi beneficiarie del sussidio sono state il 10,9% quelle residenti in regione (l’incidenza è stata del 10,2% per cento nel Mezzogiorno e del 5,1% in Italia). Nel 2021 è aumentato anche il ricorso al reddito di emergenza (Rem), in parte per effetto di alcune novità normative che hanno ampliato la platea dei beneficiari. I nuclei che a giugno hanno usufruito del Rem sono stati quasi 43.500, il 5,4% delle famiglie residenti in Calabria (3,1 a dicembre dello scorso anno).

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