COSENZA – “Verosimilmente la terza dose sarà necessaria per tutti” e con precedenza a chi ha fatto il vaccino Johnson&Johnson “che avrà bisogno di un richiamo a tempi brevi”. Ma “entro l’anno si procederà a somministrare la terza dose per anziani e personale sanitario. Poi da gennaio al resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.
La scelta della terza dose, sottolinea il sottosegretario alla Salute Sileri, “è auspicabile sia condivisa da tutta Europa, considerando il boom di contagi in alcuni paesi europei”, dove insieme ai casi “aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti”. Quanto al vaccino per proteggere dal Covid la fascia 5-11 anni “il suo arrivo dipenderà dagli enti regolatori, e appena sarà approvato sarà disponibile in Italia, io a mio figlio lo farei senza dubbio. Ho un figlio di 2 anni e se ci fosse un vaccino disponibile per la sua età lo farei subito. Purtroppo ancora non c’è” conclude.
La quarta ondata della pandemia di Covid sta colpendo duramente alcuni Paesi in cui la campagna vaccinale non procede a ritmi spediti. Rispetto all’Italia che ha vaccinato il 75% della popolazione totale con ciclo completo, la Bulgaria si ferma al 21%, la Romania al 31% e la Russia al 33%. Poco sopra il 50% la Lettonia. Dall’altro lato, fra i Paesi più virtuosi, troviamo la Spagna che ha vaccinato l’80% della popolazione totale con ciclo completo. Molto simili fra loro i dati di Germania (66%), Regno Unito (67%) e Francia (68%).

