GIOIA TAURO – Tra il primo turno, scattato all’una e terminato alle 7 di stamane, e il secondo iniziato alle 7 e che si concluderà alle 13, si contano una sessantina di lavoratori su 280 totali che non si sono presentati perché sprovvisti del certificato verde. Dunque, nessun blocco o problema particolare al porto di Gioia Tauro, il più grande scalo di import ed export italiano, in concomitanza con l’introduzione dell’obbligo del green pass.
Al momento, da quanto riferito dai portuali, non sarebbero ancora disponibili i tamponi gratuiti messi a disposizione dalla Med Center Container terminal, probabilmente per problemi legati all’organizzazione del servizio. Alle 10 è previsto un sit-in davanti al gate portuale, di adesione allo sciopero “No green pass” per chiedere al Governo di ritirare l’obbligo del certificato verde, con la presenza di un legale. La situazione è al momento tranquilla anche se il gate portuale è comunque presidiato da Carabinieri e Polizia di Stato.
Il sit-in dei lavoratori davanti al gate portuale
Si è svolto in concomitanza con altre strutture portuali un presidio pacifico “no green pass”, davanti al gate portuale di Gioia Tauro al quale hanno preso parte una cinquantina di persone circa tra portuali non in possesso del certificato, loro familiari e cittadini avvicendatisi per evidenziare le motivazioni alla base della mobilitazione e della contrarietà all’obbligo di certificato sui luoghi di lavoro. Al presidio non ci sono rappresentanti sindacali confederali o autonomi.
Tra gli intervenuti anche la senatrice Bianca Laura Granato, de “L’Alternativa c’é” che ha solidarizzato con la protesta dei portuali no green pass. “Sono qui – ha detto Granato – perché questa è una battaglia che sto portando avanti dal primo giorno. Il green pass è una misura che comprime inutilmente i diritti dei cittadini e non va accettata perché è una tessera di obbedienza. Non è un documento che certifica la sicurezza sanitaria sul luogo di lavoro. Sono infranti così i principi cardine della nostra Costituzione”.
In relazione all’effettuazione dei tamponi gratuiti ai portuali dello scalo calabrese privi di green pass, servizio che stamane non era ancora stato attivato, il terminalista Mct ha comunicato ad ogni singolo dipendente i tempi e le modalità di registrazione in modo da consentire l’avvio del servizio a partire dalla prossima settimana.
Carrellista: “decreto illegittimo, nessun tampone gratis”
“Noi siamo qui per scongiurare la conversione in legge di un decreto sull’obbligo del green pass che viola il primo articolo della Costituzione secondo cui ‘l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro’ non ‘una Repubblica fondata sul green pass per entrare al lavoro’. Noi rifiutiamo i tamponi gratuiti perché riteniamo il green pass illegittimo e scellerato”. A parlare è Clemente Barone, carrellista del Porto di Gioia Tauro che manifesta chiaramente il proprio netto dissenso dall’obbligo del certificato verde sui luoghi di lavoro.
“Non ci siamo sentiti con i colleghi portuali di altre città – aggiunge il lavoratore – ma siamo collegati con l’anima e con il cuore con chi manifesta a Trieste, a Genova e altrove e con tutte le categorie di lavoratori colpite da questo provvedimento. Siamo tutti in sintonia e solidali contro un nemico comune che, invece, dovrebbe tutelarci; coloro che dovrebbero tutelare la Costituzione invece la stanno violentando giorno dopo giorno tentando di toglierci la libertà e la dignità. Cosa che non accadrà. Potranno toglierci il lavoro ma non la libertà e la dignità”.

