COSENZA – L’attuale campagna elettorale travalica nel cattivo gusto. Dopo l’affissione di manifesti elettorali che riportano l’immagine del compianto Giacomo Mancini, associato ad uno dei candidati sindaco della città di Cosenza, spuntano i messaggi WhatsApp inviati dal numero di cellulare del “caro estinto“. In campagna elettorale, come in guerra del resto, tutto è lecito ma in alcuni casi si sfocia nell’indelicatezza di alcuni gesti.
In queste ore, infatti, stanno arrivando sui cellulari di amici, conoscenti e colleghi dal numero telefonico del “compianto” messaggi di sostegno elettorale con tanto di scheda per l’indicazione al voto. Stupore da parte di chi si è visto recapitare il messaggio che ha poi lasciato spazio ad un sorriso amaro dopo aver visualizzato il contenuto.
Il ricorso al sostegno elettorale dall’aldilà non è certo un reato, ma risulta dal punto di vista morale quantomeno discutibile per l’opportunità di legare l’immagine di una persona deceduta alla richiesta di un voto. Come se, chi si candida alle prossime elezioni, non avesse un numero telefonico personale per veicolare questi stessi contenuti.

