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Cerimonie, invitati ai matrimoni e presenze nei ristoranti. Le nuove regole del CTS

COSENZA  – Il Comitato tecnico scientifico (CTS) corregge le linee guida che erano state redatte dalle Regioni (LE PUOI LEGGERE QUI) il 20 maggio per la ripresa delle attività economiche e sociali, con una serie di raccomandazioni e indicazioni a cominciare dal wedding, il settore che più di tutti ha sofferto e attendeva il via libera che, lo ricordiamo, al momento è fissato al 15 giugno anche se le Regioni hanno chiesto al Governo di ripartire da subito. Per tutte le attività, soprattutto laddove si punta ad avere nel tempo sempre più presenze, e per tutti i lavoratori che non possono mantenere il distanziamento interpersonale previsto, bisogna considerare il possesso di uno dei requisiti per il green pass“, si raccomanda, requisito imprescindibile. Per tutte le attività, inoltre, “resta inteso che devono essere usati, da parte dei lavoratori, i dispositivi di protezione individuale previsti in base ai rischi specifici della mansione, nonché conformi alle prescrizioni del medico competente”.

Oggi non si è svolta l’attesa riunione tra i presidenti e i ministri del governo Draghi. La Conferenza delle Regioni manderà al Cts una nuova versione delle linee guida che tenga conto delle correzioni, ma il confronto non è certo concluso. Le Regioni chiederanno una serie di chiarimenti, anche in virtù delle mutate condizioni epidemiologiche .

Presenze e invitati in base allo spazio del locale

Per la ristorazione e le cerimonie, il CTS sottolinea che nello svolgimento del servizio sia a pranzo che a cena occorre “definire il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita“.

Il green pass obbligatorio

Il Comitato tecnico scientifico non indica un numero massimo di persone per tavolo, al momento non più di 4, ma raccomanda di “rendere disponibili e obbligatori prodotti per l’igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale”. Il CTS raccomanda anche l’accesso tramite prenotazione e di mantenere l’elenco dei clienti per 14 giorni. I clienti “dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie tranne nei momenti del bere e del mangiare”. Per le cerimonie è “consentita la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per la green card” che viene dunque confermato e sottolinea che occorrerà “definire il numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio“.

Spiagge e stabilimenti balneari

Per le spiagge e gli stabilimenti balneari serve “definire il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita”.

Docce vietate in palestre e piscine

“Negli spogliatoi di palestre, piscine e centri benessere “deve essere preclusa la fruizione delle docce. Inoltre, negli spogliatoi deve essere vietato il consumo di cibi”. Il Cts raccomanda di non utilizzare gli spogliatoi in palestra, ma è possibile farlo in piscina.

Con seggiovie al chiuso portata ridotta al 50%

Nelle seggiovie la “portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina a protezione delle vie respiratorie (chirurgica o superiore). La portata è ridotta al 50% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento” si legge nel documento delle linee guida delle Regioni rivisto dal Comitato tecnico scientifico. Le Regioni su questo ed altri punti chiederanno un chiarimento, anche in virtù delle mutate condizioni epidemiologiche.

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