L’ex ingegnere funzionario dell’Anas è indagato per aver agevolato l’infiltrazione nel settore degli appalti pubblici di cartelli imprenditoriali connotati da contiguità mafiosa, in cambio di profitti e utilità di vario genere
REGGIO CALABRIA – Il sequestro di beni, mobili ed immobili per un valore di 700 mila euro, è stato eseguito dalla Guardia di finanza di Reggio e dallo Scico di Roma. La figura di Giovanni Fiordaliso, ex ingegnere funzionario dell’Anas, negli ultimi anni è emersa in diverse inchieste, come “Cumbertazione” e “Waterfront”, a seguito delle quali all’ex funzionario erano stati contestati numerosi capi d’accusa per fatti avvenuti dal 2012 in provincia di Reggio.
In particolare, nella veste di ingegnere funzionario Anas, direttore dei lavori e Rup nell’ambito di varie commesse pubbliche in materia di ammodernamento e adeguamento di tratti autostradali della Salerno-Reggio Calabria, Fiordaliso sarebbe emerso, riporta una nota della Guardia di finanza, “quale indefettibile tassello strumentale all’infiltrazione nel settore degli appalti pubblici di cartelli imprenditoriali connotati da contiguità mafiosa”.
In sostanza, stando alle indagini, Fiordaliso è finito al centro di plurime e reiterate condotte corruttive, a fronte delle quali traeva ingenti profitti ed utilità di vario genere. Gli accertamenti eseguiti dal Gico e dallo Scico su l’ingegnere dell’Anas e sul suo nucleo familiare, hanno consentito alla Dda di accertare la sussistenza di una significativa sproporzione tra il profilo reddituale e quello patrimoniale. Da qui la richiesta di sequestro dei suoi beni che, secondo gli inquirenti, rappresentano il “patrimonio illecitamente accumulato”.
Il provvedimento di sequestro ha riguardato a 2 terreni, 2 fabbricati, un autoveicolo, 3 orologi di pregio e alcuni rapporti finanziari.

