Domani il vertice tra Regioni e Governo per definire la road Map delle prossime vaccinazioni a cominciare dagli over 80 e dalle categorie più a rischio. Occorre definire i tempi, le strutture e le modalità. Intanto il Lazio da ieri ha dato il via alle prenotazioni per gli over 80 mentre altre 7 regioni hanno già comunicato una data. La Calabria ancora no
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COSENZA – I tempi stringono. Riunioni, videochiamate, telefonate e vertici, tecnici e politici, sono ormai all’ordine del giorno. Regioni e governo cercano di trovare la quadra sulla rimodulazione del piano vaccini. Dopo il taglio delle dosi che hanno comportato un’inevitabile dilatazione dei tempi, rassicurazioni, seppur velate, arrivano dall’Unione Europea che garantisce l’arrivo di dosi necessarie per vaccinare il 70% della popolazione. Cittadini italiani compresi, che ieri hanno celebrato il superamento dei due milioni di vaccinati in poco più di un mese. Intanto le regioni provando a riorganizzarsi e guardano al prossimo step che riguarda le vaccinazione agli over 80. Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato per domani il vertice con le Regioni per fare il punto sul nuovo piano dei vaccini alla luce dei tagli annunciati dalle case farmaceutiche e del via libera al vaccino di Astrazeneca. All’incontro, in programma alle 17,30, saranno presenti anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri.
Per i soggetti che sono a più alto rischio di sviluppare una malattia grave, è preferibile utilizzare i vaccini anti-Covid Pfizer-BionTech e Moderna, ha precisato in un parere la Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa. “In virtù della maggiore robustezza delle evidenze di efficacia, – afferma la Commissione – si suggerisce un utilizzo preferenziale dei vaccini a RNA messaggero nei soggetti anziani e/o a più alto rischio di sviluppare una malattia grave”. Aifa che ha detto Sì al vaccino AstraZeneca anche fra gli over 55 in buona salute. In attesa di nuovi dati, l’agenzia italiana del farmaco, spiega che al momento è suggerito un uso preferenziale per la fascia 18-55, ma sulla base di risultati di immunogenecità e dati di sicurezza, il rapporto beneficio/rischio è favorevole anche nei soggetti più anziani, senza fattori di rischio. Intanto si apprende che il ministro della Salute Speranza è in pressing sull’agenzia del farmaco per accelerare il via libera agli anticorpi monoclonali.
Over 80, Regioni con tempi diversi. La prima è il Lazio
Tornano alle vaccinazioni, occorrerà capire quali saranno le modalità operative a cominciare proprio dagli anziani. Molte regioni sono ancora in alto mare nel definire soprattutto le modalità e le strutture, alcune hanno comunicato una presunta data, altre ancora no (tra queste la Calabra) mentre solo il Lazio ha già lanciato le prenotazioni per gli over 80, che cominceranno ad essere vaccinati già dall’8 febbraio, così come dovrebbe avvenire anche in Valle d’Aosta e, successivamente, in gran parte delle altre Regioni. Quello che però in questo momento preme sapere ai governatori è quale sarà la nuova ‘road map’ del piano vaccinale che, con l’arrivo di AstraZeneca, potrebbe entrare nella cosiddetta fase di massa. C’è da capire, però, quali saranno le categorie da privilegiare per la somministrazione delle dosi e quali strutture utilizzare per le operazioni. Per il momento nulla è deciso, ma ci sarebbe già chi ha proposto di mettere in cima alla lista insegnanti, forze dell’ordine e lavoratori del servizio pubblico. Da verificare, però, la platea di idonei in base all’età. Secondo alcune stime, per esempio, nelle scuole italiane i docenti ‘under 55’ sono 500 mila (600 mila considerando anche i precari), mentre quelli più anziani sono 300 mila. In Polizia, invece, gli ultracinquantacinquenni sono circa il 30% della forza effettiva.
Le strutture per le vaccinazioni e i disabili
Discorso a parte va fatto per le strutture da utilizzare. Molte città stanno già allestendo hub vaccinali o hanno deciso di utilizzando strutture ospedaliere. Un passaggio obbligato in attesa che ‘sboccino’ anche le Primule, il cui bando per l’assegnazione è slittato al 3 febbraio. La Difesa, inoltre, ha dato la sua disponibilità per l’utilizzo dei drive in. Ma resta il nodo delle persone non autosufficienti e i disabili. È probabile che in fase di prenotazione, gli anziani potranno aggiungere se si trovano in condizioni di disabilità grave o allettati, in modo da rendere chiaro che non potranno essere convocati nei luoghi dove le Asl stanno pianificando le vaccinazioni per i cittadini ma dovranno ricevere la dose a casa con le Usca o dai medici di base. Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, ha proposto anche l’utilizzo dei posti di lavoro, quando il piano entrerà nel vivo con la vaccinazione degli over 60. “E’ un fatto assolutamente importante – ha spiegato -. Questo faciliterebbe molto la campagna vaccinale”.
Prenotazione con le Poste Italiane
Le Poste, invece, hanno già attivato la piattaforma per la tracciatura e la somministrazione dei vaccini che potranno essere prenotati, oltre che online e nei Postamat, anche tramite i portalettere. Ma le incognite, a questo punto, sono anche altre. Le Regioni, infatti, aspettano indicazioni chiare da parte del governo sull’utilizzo dei medici di medicina generale e, successivamente, dei farmacisti. Personale fondamentale per una somministrazione più “estesa”, come l’ha definita lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma, prima, i governatori dovranno trovare al loro interno l’intesa sulle modalità di distribuzione dei vaccini perché se da un lato c’è chi spinge per la consegna in base alla popolazione, dall’altro c’è chi invece vorrebbe che venissero preferiti i territori con una maggiore presenza di anziani. Da Bruxelles, intanto, arrivano notizie confortanti. La prima è che sia Pfizer che AstraZeneca hanno aumentato le dosi. Cosa che si traduce in ulteriori 11,2 milioni di vaccini a disposizione dell’Italia. La seconda, invece, è che – in totale – i Paesi dell’Unione potranno contare per l’intera campagna su otto vaccini, tra cui anche Sanofi, Johnson e Johnson, Curevac, Novavax e Valneva.
