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Scuola, Spirlì tuona: “pochi genitori non possono decidere per un’intera Regione, ci opporremo”

Il presidente della Regione Calabria pronto a dare battaglia dopo l’ordinanza del Tar che ordina la riapertura delle scuole primarie e secondarie di primo grado “non si può andare avanti in questo modo, è una follia”

 

 

COSENZA – Arrivata la bocciatura del Tar della Calabria sull’ordinanza di Spirlì, che ordina la riapertura delle scuole primarie e secondarie di primo grado ma non di quelle superiori, il presidente f.f. della Regione Calabria è pronto a dare battaglia. Non ha intenzione di cedere di un passo nella battaglia legale con alcuni genitori e e tuona annunciando “ci opporremo alla pronuncia del Tar di oggi, poche decine di genitori non possono decidere per un’intera Regione“.

“Da lunedì la Calabria sarà in zona arancione: sarà chiusa e nessun adulto potrà uscire se non per andare dal medico o a lavorare. Gli adulti non posso uscire perché sono in pericolo, mentre invece i bambini e gli adolescenti potranno farlo. Loro, evidentemente, non corrono rischi per strada, sui mezzi pubblici o a scuola. Mi dite come si può andare avanti in questo modo? Non è possibile che 20, 30, 40, 50 o anche 100 genitori possano decidere per tutta la regione. È  Una decisione a mio parere presa in maniera leggera, forse. E soprattutto, attenzione: mi auguro che nessuno stia facendo finta di non sapere che la Calabria da lunedì sarà in zona arancione”.

Una prova di forza senza senso

“Io sto perdendo il controllo di questo strano intreccio e fatico a capire perché le scuole elementari e le medie, con i bambini che viaggiano spesso con lo scuolabus, sono obbligati ad andare a scuola mentre quelli delle superiori no” ha aggiunto il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì che attacca “tutti questi genitori che hanno voluto fare una prova di forza, cosa hanno ottenuto adesso? Mi auguro e mi aspetto che anche i genitori che non sono in linea facciano le dovute considerazioni e si oppongano a questa che è una decisione presa in maniera leggera e che nessuno stia facendo finta di non sapere che da lunedì saremo in zona arancione. Siamo in piena pandemia, qui non stiamo parlando di un’influenza o di un morbillo”.

Ci opporremo, i ragazzi devono essere tutelati

“Per questo ci opporremo alla pronuncia del Tar di oggi – ha sostenuto Spirlì – che in parte lascia i giovani delle superiori a casa fino al 31 gennaio ma, al tempo stesso, dice che i bambini e i ragazzini di medie ed elementari devono rientrare a scuola da lunedì. Io non sto facendo il gioco delle ordinanze, non è un giocattolo in mano al presidente. La mia decisione è arrivata con scelte ponderate e con notizie precise” ha ribadito Spirlì. “Non si può andare avanti in questo modo, è una follia. Poche decine di genitori non possono decidere per un’intera regione e per centinaia di migliaia di famiglie. Faremo tutto il possibile rimanendo nella legalità e utilizzando tutti gli strumenti democratici per rispondere a questa pronuncia. I legali dell’Avvocatura – ha aggiunto ancora il presidente facente funzioni – stanno già lavorando per opporsi a questa decisione e mi auguro che ne possa arrivare un’altra in tempi altrettanto rapidi. È importante che i ragazzi siano tutelati e sia garantita la loro incolumità. I genitori che vogliono tenere i figli a casa sono nel giusto, visto che nessuno è in grado di garantire la sicurezza nelle scuole. In questo momento serve buonsenso”.

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