In Calabria diminuiscono lievemente i ritardi nei pagamenti ma regione è sempre fanalino di coda. Lo studio elaborato da Cribis, vede un caldo dal 53,2% al 52,6%
CATANZARO – In Calabria diminuiscono i ritardi gravi nei pagamenti della Pubblica amministrazione (erano il 53,2% a fine 2019, sono il 52,6% al 30 settembre) e aumentano i pagamenti alla scadenza, che passano dal 15,4% al 17,2%. Nonostante ciò, a livello nazionale la Calabria detiene il record negativo di pagamenti superiori ai 30 giorni ed è il fanalino di coda nella classifica delle regioni più puntuali: una situazione invariata rispetto al 2019.
E’ quanto emerge dallo Studio sulle abitudini di pagamento della P.A. di Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information. Il Nord Ovest “è l’area geografica più affidabile, con il 34,5% di pagamenti puntuali, mentre il Sud e le Isole sono le zone più in difficoltà, con il 31,8% di ritardi gravi a fronte del 23,1% del Centro, del 12,2% del Nord Ovest e del 9% del Nord Est”.
“Nel Sud e nelle Isole – osserva Marco Preti, amministratore delegato di Cribis – la pubblica amministrazione però è più puntuale delle imprese: solo il 22,6% di queste ultime, infatti, paga i propri fornitori alla scadenza, contro il 27,9% delle aziende pubbliche”.
Il record negativo dei ritardi oltre 30 giorni spetta alla Calabria con il 52,6%, seguita da Sicilia (32,5%), Campania (32,2%), Molise (30,9%) e Lazio (30,7%). Le regioni con meno ritardi gravi sono invece Valle d’Aosta (5,1%), Trentino-Alto Adige (6,2%) e Friuli-Venezia Giulia (7,7%).
