Il nuovo Dpcm di Natale, che entrerà in vigore da venerdì, potrebbe durare anche fino al 15 di gennaio. Nessun allentamento delle misure anche se l’Italia potrebbe diventare tutta gialla in occasione delle festività. Le Regioni al Governo “contrastare di ogni forma di assembramento”. Boccia “limitazione della circolazione tra regioni nel periodo festivo”
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COSENZA – Il nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri con le attese misure previste nel periodo natalizio, entrerà in vigore il 4 dicembre, venerdì prossimo e potrebbe durare almeno fino a domenica 10 gennaio, ma non è esclusa nemmeno la data del 15 di gennaio. Questo quanto si apprende da fonti che assistono al vertice governo-Regioni in videoconferenza. Il governo – presente anche con il ministro della Salute, Roberto Speranza – non avrebbe mostrato alcuna volontà di concedere allentamenti nel periodo delle festività.
Il coprifuoco resta alle 22 anche a Natale e a Capodanno, bar e ristoranti chiuderanno alle 18 come adesso, nelle regioni gialle. A proposito di colori: rimarrà la suddivisione delle Regioni a zone, a seconda dell’emergenza, ma tutte le Regioni dovrebbero diventare gialle nel periodo delle festività. Il passaggio a zona gialla nei territori dovrebbe avvenire per il 18 dicembre, sempre che i dati sul contagio lo consentano in tutte le Regioni. Nessuna deroga nemmeno a palestre e piscine che resteranno chiuse. Per favorire lo shopping si sta pensando di prorogare gli orari dei negozi fino alle ore 21. Le altre misure sono quelle già circolate nei giorni scorsi, ovvero limitare i cenoni ai parenti stretti e conviventi e con non più di sei commensali a tavola. Per chi rientrerà dall’estero allo studio c’è una quarantena di 15 giorni. Il nodo più complesso resta quello della mobilità che il Governo vorrebbe vietare con l’esclusione però della possibilità per i residenti di ritornare a casa. Mentre per le seconde case ci potrebbe essere una deroga.
In una seconda fase dell’incontro è previsto anche l’intervento del commissario all’emergenza Domenico Arcuri sul tema dei vaccini. Il piano esecutivo è pronto, ma diventerà operativo quando i vaccini avranno le autorizzazioni di immissione in commercio. La previsione è che le autorizzazioni possano arrivare per la fine di gennaio. Per i vaccini che dovranno essere conservati a -75 gradi ci saranno 300 posti di distribuzione, avrebbe detto Arcuri.
Limitare gli spostamenti anche nelle zone gialle
“Dopo i sacrifici fatti in queste settimane e guardando anche quelli fatti dagli operatori sanitari, noi proponiamo un divieto di mobilità temporaneo anche per le aree gialle” ha detto il ministro per gli Affari Regionali, Francoesco Boccia. “Non abbiamo ancora deciso il periodo – ha aggiunto – e questa decisione verrà presa nel confronto finale in parlamento. La limitazione della circolazione tra regioni nel periodo festivo, si deciderà nel confronto in parlamento. Il primo punto fermo del Dpcm – ha proseguito Boccia – è quello dei limiti di orario, che vogliamo mantenere senza deroghe in modo da rendere tutto chiaro e far capire che si può restare in casa con i propri cari anche in giornate in cui normalmente si andava per strada a festeggiare”. L’altro punto fermo è quello di “limitare la mobilità tra le Regioni. Per il momento questa limitazione c’è nella zona arancione e rossa mentre non c’è per quelle gialle”, ha concluso.
“Oggi abbiamo avuto un confronto proficuo con il Governo, partendo anche dalle prime considerazioni che abbiamo inviato ieri sera. Ora attendiamo di valutare nel dettaglio le norme del prossimo Dpcm“: così il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti. “Il ministro Boccia e il ministro Speranza – aggiunge – ci hanno preannunciato l’invio di un testo nelle prossime ore, dopo il necessario passaggio in Parlamento. C’è la consapevolezza comune in un’ottica di leale collaborazione istituzionale – ha proseguito il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni – della necessità della massima condivisione delle regole. Abbiamo sottoposto al Governo diverse questioni e fra queste sottolineo il superamento dei termini per il passaggio tra le diverse fasce, un’azione strategica condivisa per contrastare di ogni forma di assembramento, anche per determinare misure eque, l’esigenza di una forte campagna di comunicazione che aumenti il grado di consapevolezza dei cittadini, e il tema degli automatismi dei ristori”.
Codacons “effetti devastanti sui consumi alimentari delle famiglie”
La conferma del coprifuoco alle ore 22 anche a Natale e Capodanno e la chiusura dei ristoranti la sera avrà effetti devastanti sui consumi alimentari delle famiglie, sul comparto enogastronomico italiano e sul settore della ristorazione. Lo afferma il Codacons, commentando le indiscrezioni sul Dpcm sul Natale oggetto oggi di incontro in videoconferenza tra il ministro Francesco Boccia e le Regioni. “Il coprifuoco alle 22 di fatto impedirà i cenoni allargati in famiglia e i ricongiungimenti durante le feste, con effetti diretti sulla spesa degli italiani per cibo e bevande – afferma il Codacons – Dal cenone della Vigilia alle feste di Capodanno, le famiglie spendono circa 5 miliardi di euro per i consumi alimentari: il rischio concreto è che le misure annunciate dal Governo affossino gli acquisti nel comparto agroalimentare, con una riduzione che potrebbe raggiungere il -10% rispetto allo scorso anno e una perdita di consumi per complessivi 500 milioni di euro. Un danno enorme per le imprese del settore che andrebbe ad aggiungersi alle immense ripercussioni per la ristorazione, che a Natale e Capodanno vedrebbe del tutto azzerati gli incassi” conclude il Codacons.
